Stefano Manca è una delle figure più note del panorama italiano. Ne è stato protagonista fin qui per 42 anni, di cui 26 come Segretario Generale della FIG, record assoluto di longevità nelle stanze che contano di Viale Tiziano, a Roma.

Sarà un primato difficile da battere, il suo. Oggi Segretario Onorario della Federgolf, è ancora impegnato a livello internazionale. Infatti attualmente è inserito nel Comitato Esecutivo dell’Associazione Europea di Golf e nel Golf Development Committee dell’R&A di St Andrews. Quest’ultimo è il Comitato che gestisce i proventi dell’Open Championship, destinati a favore della diffusione del golf in tutto il mondo.

Figlio del quanto mai celebre Pietrino Manca, uno dei professionisti che hanno fatto la storia del nostro sport in Italia, Stefano è protagonista del golf da 42 anni. 26 di questi li ha trascorsi fra Viale Tiziano, Via Flaminia e poi nuovamente nella prima ma rinnovata sede, nell’ufficio più importante della Federgolf  dopo quello del Presidente.

È davvero una vita interamente dedicata al golf,  fin dagli inizi degli anni ‘70, quando Manca fu chiamato in FIG dall’allora numero uno Gianni Albertini. C’erano a quei tempi poche migliaia di tesserati e poco più di una cinquantina di Circoli. I dipendenti erano solo sei, oltre al Segretario Generale, distribuiti in sole cinque stanze. La partenza fu nel settore tecnico, del quale divenne presto il responsabile. Mille i ricordi di una carriera tanto lunga, cui abbiamo dedicato sei pagine sul primo numero di Professione Golf 2021, la nostra rivista B2B, e che riproporremo in futuro anche su Golf & Turismo. Il primo fu l’evento nella foto che accompagna questo articolo. Stefano Manca (terzo da sinistra) era il Capitano della squadra ragazzi. La componevano Alberto Binaghi, Emanuele Bolognesi, Luigi Figari, Guido Grappasonni e Giorgio Merletti. Una vera sfilata di numeri uno del golf azzurro.

Adesso, come già detto, è ancora molto attivo ai massimi livelli europei. Ma spesso Stefano trascorre parentesi di relax nel suo buen retiro delle Seychelles, con la moglie José, originaria delle isole. E in questo periodo di Covid, lo ammettiamo, un po’ d’invidia ce l’ha fatta.