La stagione 2020 dell’European Tour è già iniziata con l’Alfred Dunhill Championship e sui fairway del Leopard Creek Country Club, in Sud Africa, non è certo sfuggito un particolare: i giocatori indossano tutti, o quasi, i pantaloncini corti.

Un decisione sicuramente rivoluzionaria per il golf, da sempre attento all’etichetta e al decoro.
Una mossa che arriva direttamente dal vertice, dall’amministratore delegato dell’European Tour Keith Pelley e dal direttore del torneo David Williams.

Dopo aver consultato i giocatori è arrivata la comunicazione, attesa e ben accolta da tutto il Tour.

La svolta è dettata principalmente dalle condizioni climatiche. In Sud Africa al momento ci sono 40 gradi e la temperatura nei prossimi giorni è destinata a salire. Giocare in un contesto del genere nuocerebbe alla salute dei professionisti, del loro rendimento e dello spettacolo stesso.

“Una grande decisione, specialmente quando in campo fanno 40 gradi” scrive soddisfatto Edoardo Molinari sul suo profilo Instagram. Accanto a lui altri degni sostenitori come Thomas Bjorn (nella foto) ed Ernie Els e Francesco Molinari.

Questa scelta non arriva come un fulmine al ciel sereno. Nel 2016 il Tour europeo aveva già iniziato a porre le basi per abbattere questo tabù dando il via libera all’uso dei pantaloni corti solo durante i giri di prova campo, gli allenamenti e la Pro-am.

Stiamo assistendo a un vero restyling sulla falsariga di quello del tennis, che nel corso dei decenni ha modificato i suoi standard estetici: da pantaloni lunghi e giacca fino alla canotta di Rafa Nadal. “Siamo nel 2016, non nel 1990”, aveva fatto notare Ian Poulter, celebre per il suo stile stravagante – “bisogna sbarazzarsi delle vecchie regole soffocanti che tengono il golf ancorato al passato e renderlo più divertente per tutti”.

Tra le tante voci c’è anche chi resta fedele alle tradizioni come Costantino Rocca:
“In campo con gli shorts? Non voglio fare il vecchio, ma non penso sia una cosa bella né giusta e non lo dico perché ho le gambe corte e non faccio una bella figura. Semplicemente, non mi sembra una cosa giusta”, precisa il mito del golf italiano. “Non voglio andare contro la nuova era e contro i giovani, ma penso che certe tradizioni debbano essere mantenute. È come nel tennis: se a Wimbledon indossi qualcosa che non va, non giochi. Punto e basta”.

Ora la “pallina” passa a voi. Vi sembra corretto una scelta di questo tipo? Siete pronti a vedere le gambe di Rory McIlroy, Tommy Fleetwood e compagni o siete ancorati alle vecchie tradizioni?