Al Marco Simone l’Europa domina sul campo e chiude la seconda giornata in testa 10,5 a 5,5. Basterà quindi oggi portare a caso solo 4 punti nei 12 singoli per consentire a ragazzi di Luke Donald di sollevare con merito la coppa al Marco Simone.

Il sabato di doppio si è però chiuso sul green della 18 con uno spiacevole e poco elegante episodio. Protagonista Joe LaCava, ex caddie di Tiger Woods e oggi al fianco di Patrick Cantlay, che ha letteralmente mandato a quel paese a male parole i tifosi europei dopo che il suo assistito ha infilato alla 18 il putt per la vittoria nell’ultimo match dei fourball contro McIlroy/Fitzpatrick.

Un gesto che ha mandato su tutte le furie Rory McIlroy che, prima di puttare e cercare di pareggiare il birdie di Cantlay, si è avvicinato a LaCava richiamandolo. Tensione palpabile e putt mancato dal nordirlandese che è poi uscito come tutta la squadra europea dal green visibilmente tesa dopo aver con fatica stretto la mano a LaCava appena concluso il match.

Ma facciamo un passo indietro all’inizio della giornata per fare luce sulla vicenda.

Venerdì alcune testate presenti alla Ryder Cup hanno iniziato a diffondere la notizia che Patrick Cantlay non indossasse il cappellino durante i match perché in disaccordo con il fatto che i professionisti continuino a non essere pagati per la loro partecipazione alla biennale sfida.

Il rumor è passato da social a social alla velocità della luce ed è arrivato sugli smartphone di milioni di fan. Al mattino, quando Cantlay si è presentato sul tee per disputare il suo match di foursome, il pubblico di casa ha iniziato ironicamente a sventolare il proprio cappellino prendendolo di mira poi a ogni suo errore.

Diciamo subito che ci sta, in Ryder lo sfottò e il tifo in stile calcio fanno parte dell’atmosfera unica di questo evento unico. Cantlay ha trascorso mattina e pomeriggio in una sorta di ‘sciarpata’ del pubblico di casa ad ogni  suo errore.

Sconfitto nei foursome da Rahm e Hatton al mattino in coppia con Schauffele, l’americano è tornato in campo nel pomeriggio in coppia con Wyndham Clark, portando all’america uno dei tre punti su quattro del pomeriggio.

Una vittoria fortemente voluta anche per scaricare la frustazione di una sfida che certamente non sta andando come gli americani si aspettavano e che ha visto l’Europa dominare sino ad ora la sfida.

I suoi tre birdie finali tra la 16 e la 18 hanno clamorosamente ribaltato l’ultimo match di giornata, vinto con un putt di quattro metri che ha scatenato l’esultanza de team USA.

Ed è qui che LaCava, ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Appena il suo assistito ha spaccato la buca infilando il putt per il birdie, ha iniziato a svantolare il cappello al pubblico di casa, come tutto il team americano a bordo green.

La reazione degli europei sulle tribune non poteva che essere una bordata di buu e fischi per l’ex caddie di Tiger che, girandosi verso i fan si è lasciato andare a palesi insulti verbali. Rory McIlroy, a poca distanza da lui, ha interrotto la sua routine prima di puttare avvicinadosi e chiedendo spiegazioni del suo comportamento.

A poco è servito il commento di Luke Donald, intervistato a fine match, che ha sminuito l’incidente sostenendo che il nordirlandese ha solo chiesto a LaCava di fermarsi in quanto doveva ancora puttare.

Chiuso il match il team europeo è stato portato via dal green della 18 dal vicecapitano Thomas Bjorn che ha capito che la situazione avrebbe potuto degenerare in fretta. Facce tese e tensione alle stelle per un finale di giornata da cui gli americani non ne escono benissimo.

Un conto è vincere sul campo, fare il pugnetto, esultare in stile calcio, zittire il pubblico con il dito o usare altre forme di esultanza stile calcistico. Un altro è rispondre al pubblico con poca eleganza e maleducazione.

Un episodio che ha dimostrato come gli americani abbiano poca propensione alla sconfitta e che difficilmente sono in grado di accettarla. Golfista, caddie o calciatore che tu sia, durante un match sai e metti in conto che, soprattutto giocando con il tifo contro, si possa essere al centro di sfottò avversari.

La storia della Ryder riporta a spiacevoli episodi che hanno negativamente contraddistinto alcuni successi firmati USA in passato. Su tutti quello di Brookline del 1999, quando dopo che Justin Leonard imbucò un lunghissimo putt quasi decisivo nei singoli della domenica, il team americano invase il green ancora prima che José Maria Olazabal puttasse.

Ieri sera, all’uscita dal Marco Simone, McIlroy ha incrociato nuovamente LaCava e i due quasi vengono alle mani, con il nordirlandese portato via da Shane Lowry, immagini che hanno fatto il giro del mondo in un secondo e mezzo.

Una cosa è certa: chi voleva pepe sull’ultima decisiva giornata di questa Ryder è servito. Dalle 11:30 oggi al Marco Simone sarà battaglia vera in stile Brookline e agli americani servirà un’impresa simile per riportare a casa la coppa.