Gli anni passano ma Tiger è e resterà sempre Tiger!

Il 15 volte campione major aggiunge un altro tassello alla sua gloriosa fama con il riconoscimento del “Player Impact Program”, un nuovo sistema di bonus per premiare i giocatori che più di tutti hanno fatto crescere il golf nel mondo.

I metodi di selezione sono stati determinati in base al “punteggio di impatto” di ogni singolo giocatore. Tra le metriche di classificazione si annovera la popolarità nelle ricerche google e attraverso i social network e l’esposizione degli sponsor del giocatore in diretta TV nelle giornate di sabato e domenica.
Infine, un algoritmo ha determinato i punteggi finali e ha stilato la classifica dei migliori 10.

Woods a seguito dell’incidente del 23 febbraio 2021 è stato fuori dalle scene praticamente tutto l’anno con l’apparizione al PNC Championship in coppia con il figlio Charlie. Momento che ha letteralmente mandato in tilt ogni canale di comunicazione.
Ma, senza particolari indugi, a stravincere su tutti è stato lui proprio lui, che ha ricevuto un bonus di 8 milioni di dollari sui 40 stanziati dal PGA Tour dall’1 gennaio al 31 dicembre 2021.
E questo è solo l’inizio. Per il 2022 si è già predisposto un mega bonus finale di 10 milioni di dollari su un totale di 50.

Al secondo posto, nemmeno a farlo apposta, il suo rivale di sempre, Phil Mickelson che ha iniziato l’anno con il piede sbagliato incappando in dichiarazioni contro l’Arabia Saudita e il nuovo circuito della Superlega. Nulla di male se non fosse per le parole al vetriolo e fuori luogo che gli sono costati l’intervento diretto e un’ammonizione dal PGA Tour.

La classifica dei primi 10 giocatori del Player Impact Program

1. Tiger Woods ($8 million)
2. Phil Mickelson ($6 million)
3. Rory McIlroy ($3.5 million)
4. Jordan Spieth ($3.5 million)
5. Bryson DeChambeau ($3.5 million)
6. Justin Thomas ($3.5 million)
7. Dustin Johnson ($3 million)
8. Brooks Koepka ($3 million)
9. Jon Rahm ($3 million)
10. Bubba Watson ($3 million)

Largo alle critiche

Ora, la domanda che sorge spontanea è la seguente: perché spendere 40 milioni di dollari in questo modo e rimpinzare le tasche di giocatori già multimilionari?

Non ci sono tante altre buone azioni ben più meritevoli? Il circuito americano cita costantemente le sue donazioni, il che è lodevole, ma perché non utilizzare questa somma astronomica per fare maggiore beneficenza?

E ancora. Il PGA Tour potrebbe anche utilizzare parte del denaro per incrementare i montepremi dei suoi tornei minori e dare la possibilità a tutti giocatori di guadagnare soldi in più e punti preziosi per la FedEx.

A tutto ciò, sommiamo il fatto che molti giocatori (e ovviamente non stiamo parlando dei top player) non hanno preso di buon occhio questo Player Impact Program.
La maggior parte dei essi ritiene questa iniziativa un’opportunità solo per chi è in cima alla classifica mondiale. In TV passano sempre gli stessi giocatori e chissà perché il canale americano predilige determinati campioni piuttosto che altri. Inoltre, i gettonati sono quelli con il maggior numero di follower sui social media e questo si traduce, ovviamente, in punti in più.
Il pensiero dominante è perché non fare qualcosa per aiutare tutti i membri del PGA Tour e non prediligerne solo una piccola fetta che, guarda caso, guadagna già cifre astronomiche…