O forse sarà direttamente il presidente degli Stati Uniti a non voler più fare 18 buche con il numero uno del mondo dopo le sue dichiarazioni.

Rory McIlroy ha mostrato il suo pensiero in campo politico. Una critica feroce che prende di mira direttamente il presidente Donald Trump per la gestione dell’emergenza Coronavirus negli Stati Uniti.

In un’intervista al McKellar Golf Podcast riflettendo su come la pandemia abbia condizionato il golf e la stagione in corso, McIlroy ha espresso parole dure contro Trump, dandogli dell’arrogante e dell’irresponsabile.

“Ha politicizzato il virus come se fosse un elemento per manovrare il consenso e l’opinione pubblica. Ha sottovalutato la pandemia, che negli Usa ha presto provocato la morte di oltre 86mila persone, e ha poi continuato a trattare la questione come fosse un mero contest per determinare meriti e demeriti politici, spesso ignorando gli esperti. Un presidente non si comporta così, è stato avventato e superficiale. Non sono queste le qualità che un politico dovrebbe avere”.

Nello stesso intervento Rory McIlroy non ha nascosto di aver giocato con Trump a golf nel 2017 e di essersi anche divertito. Ma ora la questione è di tutt’altro genere.
“Sono state 18 buche piacevoli, nulla da dire sul come sia stata quella giornata trascorsa insieme. Qui però sto facendo un altro ragionamento e riguarda la salute di milioni di persone. Forse oggi non rigiocherei con lui, ma per quello che sto dicendo forse sarebbe lui il primo a rifiutare”.
Allo stesso modo, fra una critica e l’altra ne riconosce le qualità.
“Nel suo modo di essere è innegabile che abbia carisma, ma in politica servono anche diplomazia e consapevolezza”.