La domanda gira tra i tavoli (distanziati) delle Club House. Complice il periodo di attesa ed il tempo a disposizione per pensare, ci sono arrivate proposte per alleggerire uno sport spesso percepito come complicato o impossibile.

I puristi storceranno il naso, il golf è il golf dicono. “E’ bello perché è difficile, ti mette sempre alla prova”.

Vero, ma per i “non golfisti” questo rimane un ostacolo da superare. Tutti abbiamo provato ad andare in bicicletta da piccoli, non siamo diventati Pantani ma ci siamo divertiti in poco tempo. Altri hanno dato un calcio al pallone oppure si sono dilettati con la pallavolo nel giardino dei nonni, è stato facile.

Torniamo dunque alle nostre proposte da bar, un elenco da aggiornare e con il quale discutere per avvicinare più persone al nostro sport. Ovviamente sono accettate critiche e consigli, per migliorarsi si fa questo e altro.

  1. La buca è troppo piccola ==> non sono in pochi a segnalarci la richiesta di avere buche più grandi di 10,8 cm di diametro. Non pensano di snaturare il gioco in gara ma di dare la possibilità su alcune buche del percorso ai neofiti di puttare ad un bersaglio più grande. Secondo questi “religiosi” del putt facilitato, solo il diavolo poteva immaginare un obiettivo così piccolo. L’idea ci può stare, ma immaginiamo qualche problema di dialogo con i green keeper che si troverebbero dei crateri in green.
  2. Aumentare il numero dei tee di partenza ==> Sinceramente sono stati fatti già passi da gigante sotto questo punto di vista con i tee avanzati. Il problema è vedere piazzole da tee shot create in fairway, talvolta in rough, che non rendono onore al primo colpo. Ma anche qui non possiamo pensare ad investimenti per la creazione di nuovi tee di partenza, oltre al fatto che in alcuni campi si faticherebbe a trovare spazio per crearli senza snaturare il disegno del percorso.
  3. Giocare 6 buche (mini gara) ==> Non solo una questione di tempo dicono i nostri lettori ma un concetto di sforzo mentale. Secondo chi riporta questa idea come soluzione al problema, in pochi riescono a reggere la pressione del nostro sport per più di 1 ora e mezza. Effettivamente quando da piccoli si facevano 6 buche la sera con gli amici era uno spasso e, di sovente, la mini sfida lasciava quella voglia di giocare che dopo 18 buche non è così intensa (soprattutto se si ha giocato male). Una gara su 6 buche? Forse non facile per la gestione dell’handicap ma molto intrigante per qualche match-play senza esclusione di colpi.
  4. Meno attrezzatura ==> In pochi ci segnalano la confusione di gestire 14 bastoni in sacca. Per loro se si potesse giocare con 7 le persone si creerebbero meno problemi e avrebbero più feeling con i ferri utilizzati più spesso. Può, a nostro avviso, essere un esercizio divertente per l’inizio ed un buon risparmio economico ma lo sappiamo già…. la fame vien mangiando ed il Drive nuovo fa sempre gola in negozio.
  5. Lezioni facilitate per iniziare ==> Premettiamo che è una richiesta che arriva da dilettanti, ci aspettiamo dunque qualche risposta dai professionisti. Ultimamente si sono evolute le lezioni, con utilizzo di tecnologie e piani di allenamento molto intriganti. Forse quello che viene chiesto è aiutare il neofita, nei primi 5/10 swing, a colpire immediatamente la palla per “convincerlo” a continuare a giocare. Nei piccoli questo accade con attrezzatura che ha una faccia del bastone maggiorata. Sarebbe così umiliante facilitare con una “bella padella” anche gli adulti nei primi swing?
  6. Buche executive senza ostacoli ==> Basterebbero poche buche par 3, dicono alcuni amici, (senza ostacoli d’acqua ed un solo bunker poco profondo) per far divertire gli avventori. Se aggiungessimo poco rough e le buche più grandi faremmo bingo. Il concetto, secondo gli amanti di questa versione di mini golf è quello di far tenere la palla sempre in campo, con colpi senza eccessive difficoltà ed un disegno semplice. Siamo d’accordo ma attenzione all’effetto criceto… dopo un po’ il giro della ruota potrebbe stufare. Qualche brivido bisogna provarlo di tanto in tanto…
  7. Gare senza penalità per ostacoli d’acqua ==> Articolo non adatto ai regolisti e arbitri, il rischio di rissa da bar è vicino. Però la proposta non è eliminare il fair play o facilitare i truffatori dello score. L’idea è quella, per la categoria più alta di gioco, di eliminare le penalità da ostacoli d’acqua. Palla nel laghetto? Si droppa vicino a dove è entrata ma senza penalità.  Idea interessante da testare, poco di aiuto invece nei più piccoli per l’insegnamento delle regole base e l’attenzione alla strategia di gioco.
  8. Campo pratica dinamico ==> Più che una proposta un dato di fatto. Avevamo parlato tempo fa dei progetti di Top Golf di installare nei campi pratica un sistema di rilevazione dei colpi a punteggio. Il bowling del golf potrebbe attrarre i non golfisti; le sfide facilitate ed uno schermo con il proprio nome in alta classifica aiuterebbero a percepire di più il gioco rispetto alla disciplina sportiva.

E’ solo l’inizio, sono le prime idee e considerazioni che arrivano e che ascoltiamo tra “amici golfisti e non golfisti”.

Citando Mario Camicia ci vengono i brividi per la sua intuizione che, già ad inizio carriera, fu quella di non parlare solo alla tribù ma ad una possibile platea da avvicinare.

Attendiamo altre proposte, felici di pubblicarle.

 

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