Il Masters si avvicina e l’Augusta National Golf Club sta assumendo per la posizione di “Landscape Architect & Planner”. Tradotto in italiano, un architetto con competenze in materia di pianificazione del paesaggio. Qualità essenziali per la progettazione del percorso del major più esclusivo del mondo.

Onore o onere?

Sicuramente le responsabilità ricoperte da tale ruolo sono quanto meno importanti. La sfida non è semplice. Il campo è storicamente esemplare per la sua cura e bellezza.

Rispettare un certo standard di perfezione che contraddistingue le 18 buche più famose al mondo e mantenere alta la sua prestigiosa fama potrebbero essere delle incombenze estenuanti.

Il Masters nacque in Georgia nel 1934 e si disputa sempre nella stessa location, Augusta. Il circolo georgiano ha preservato in tutti questi anni il suo fascino e l’immensa eleganza.

Le competenze richieste

I requisiti essenziali per poter ricoprire questa posizione lavorativa sembrano più complicati a dirsi che a farsi. Anche se non sarei così sicura sulla semplicità del lavoro richiesto.

Tra le principali mansioni ci sono la collaborazione con le scuole limitrofe per organizzare e creare campus per i ragazzi.

La gestione architettonica e manutentiva del percorso e delle aree naturalistiche che lo circondano affinché si preservino, negli anni, le caratteristiche e peculiarità del paesaggio.

Non è tutto. È compresa la progettazione grafica delle aree circostanti. Dall’allestimento del media center, al villaggio commerciale. Dalle aree ristoro a tutte le parti dedicate ai migliaia di spettatori presenti.

L’architetto, tra i vari incarichi, si dovrà occupare della creazione di mappature integrate secondo la configurazione GIS del Masters.

Ancor più importante la possibilità di essere coinvolto nel processo di setting del campo che ospiterà i più forti giocatori del mondo. Questa responsabilità comprende la scelta dei diversi tagli dell’erba, dai tee di partenza, ai fairway, rough e green. Così, come la scelta delle pin position nei diversi giorni di gara e la difficile manutenzione dei bunker, dalla tipologia di sabbia utilizzata alla rastrellatura e finitura dei bordi.

Insomma, nulla di troppo pressante se si considera che all’ Augusta National non si vede un filo d’erba fuori posto, nemmeno con 33 nodi di vento.

Magia? Ci auguriamo che possa essere proprio tu a dircelo!

Se sei interessato all’opportunità e pensi di avere le carte in regola, questa è l’occasione giusta per vivere in prima persona l’emozione del Masters.

Ricorda, però, la parola chiave è “perfezione” (assoluta, aggiungerei).

A tuo rischio e pericolo e, soprattutto, buona fortuna!