Quinta puntata della nostra passerella dedicata agli errori e alle infrazioni relativi alle regole, che hanno segnato la storia del golf. Qui i link con la puntata 1, la puntata 2 , la puntata 3. e la puntata 4. Ci ha pensato Golf Digest a ricordare le più famose infrazioni registrate sui Tour. Ve le proponiamo divise in sei appuntamenti domenicali sul nostro sito. Partiti dagli anni 20 del secolo scorso con il grande Bobby Jones, stiamo arrivando fino alle celebri infrazioni dei giorni nostri.

Le infrazioni 2010 – 2017

Tiger Woods, 2013 Masters

Tra le sentenze più famose, quella del sabato mattina al Masters 2013. Il giorno prima, nel secondo giro, Woods era a tre colpi dalla testa della classifica, dopo aver tirato un 71 (uno sotto par). Il punteggio venne cambiato in un 73 quando fu stabilito che Woods aveva avuto un problema alla 15a buca, inconsapevolmente rivelato durante un’intervista al termine della giornata di venerdì. Woods spiegò dove avesse lasciato cadere la palla per dropparla, dopo l’approccio che aveva colpito l’asta della bandiera, con la palla che poi era entrata in acqua. David Eger, un ex funzionario delle regole del PGA Tour, chiamò per dire che il droppaggio non era nel punto corretto. Woods, che avrebbe anche potuto essere squalificato per l’infrazione, venne invece penalizzato solo di due colpi, per un triplo bogey alla 15 e un 73 finale.

Justin Rose, 2013 BMW Championship
Hudson Swafford, 2013 Nationwide Children’s Hospital

In questa serie di eventi a volte rarissimi, Rose e Swafford hanno commesso la stessa infrazione, incredibilmente poco comune, in due giorni consecutivi. Il primo è stato Rose nel terzo round del BMW Championship. L’inglese ha fatto uno swing di pratica e il divot in qualche modo è entrato in contatto con la palla. Rose ricevette la penalità di un colpo, comunque poco rilevante, dato che si trovava piuttosto indietro in classifica. Per quanto riguarda Swafford, fece la stessa cosa il giorno successivo al Korn Ferry Tour. La sua zolla invece fu parecchio più costosa, considerando che era in lizza per il primo posto.

Dustin Johnson, 2016 U.S. Open

Ancora una volta,  la prima grande vittoria di Johnson fu messa in dubbio a causa di sentenza avversa. Come già avvenuto al PGA Championship del 2010. Con green veloci come il vetro, la domenica, a Oakmont, Johnson si mise nei guai al par 4 della 5. Si era addressato sulla sua palla, che si è mossa così leggermente da potersene accorgere solo con una super zoomata in video.
L’USGA esaminò le prove video per ore, informandolo infine che era stato penalizzato con un colpo alla 12a buca. Fortunatamente, Johnson aveva vinto per tre colpi, rendendo la sentenza irrilevante per il risultato finale del campionato e salvando l’USGA dall’ira di tutti gli appassionati di golf.

Anna Nordqvist, U.S. Women’s Open 2016

La pace e la tranquillità dell’USGA sono durate meno di un mese. Anche Nordqvist ha ricevuto il trattamento della penalità ritardata durante un playoff a tre buche contro Brittany Lang. Alla seconda buca di spareggio, la svedese stava approcciando da un bunker del fairway, a CordeValle.
Le telecamere l’hanno ripresa mentre sfiorava a malapena la sabbia piazzandosi sulla palla. Dopo parecchio tempo per esaminare le prove video, Nordqvist è stata informata dell’infrazione di due colpi sul fairway della 18°. A quel punto aveva già effettuato il suo terzo colpo nella buca finale dei playoff, che perse per tre lunghezze.

Nota: le regole del golf da allora sono state modificate per consentire uno standard “a occhio nudo”. Se l’azione di un giocatore non poteva essere ragionevolmente vista e se il giocatore stesso non era a conoscenza di una potenziale violazione, non avrebbe infranto le Regole se la tecnologia video avesse mostrato il contrario.

Lexi Thompson, 2017 ANA Inspiration

Thompson era tranquillamente lanciata verso il suo secondo titolo ANA in quattro anni. Era la domenica conclusiva, a Mission Hills. L’LPGA ricevette un’e-mail su una potenziale violazione delle regole che Thompson aveva commesso il sabato. Secondo lo spettatore, aveva sostituito in modo improprio la sua palla sul 17 ° green. Penalità: due colpi. Dopo averla ricevuta, fu anche stabilito che aveva firmato una scorecard errata. In totale, una penalità di quattro colpi nel bel mezzo del giro finale. In qualche modo, riuscì a chiudere per i playoff, perdendo però poi contro So Yeon Ryu alla prima buca di spareggio.

Nota: è stato l’incidente di Thompson che ha causato la modifica delle regole relative alla ricezione di chiamate / informazioni da parte degli spettatori che guardano i tornei a casa. E inoltre è stata anche eliminata qualsiasi penalità aggiuntiva per aver firmato un segnapunti errato, se il giocatore non sapeva di aver infranto una regola.