Pablo Larrazábal è tornato finalmente al succeso dopo quattro anni, conquistando domenica al Leopard Creek l’Alfred Dunhill Championship, il suo quinto titolo in carriera sull’European Tour.

Ma come questa vittoria sia arrivata vale la pena raccontarlo.

Lo spagnolo aveva giocato benissimo fin dal primo giro e si apprestava a disputare le ultime 18 buche con tre colpi di vantaggio sul secondo.

Domenica mattina però il 36enne di Barcellona ha rischiato di non prendere nemmeno il via.

Il motivo? Una serie di vistose vesciche ai piedi, non ancora cicatrizzate, che gli impedivano addirittura di mettere le scarpe da golf, figuriamoci di camminare e swingare…

Grazie all’unità phisio del Sunshine Tour presente al Leopard Creek, Larrazábal è stato invece medicato, con l’obiettivo di rimetterlo in condizioni di poter almeno disputare l’ultima giornata.

Il dolore è restato comunque fortissimo e il fastidio, non solo camminando ma anche durante lo swing, quasi insopportabile al punto tale di impedirgli un normale movimento.

Con il corpo e la parte bassa praticamente immobile, lo spagnolo ha iniziato a ganciare molti colpi, mettendo in fila una serie di bogey che lo hanno fatto chiudere le prime nove buche addirittura a +6 di giornata.

Tutto sembrava ormai perduto ma il grande cuore e la grinta dell’iberico non si sono fatti attendere. “Sapevo che se rimanevo concentrato, senza pensare troppo al dolore e giocandomi le mie chance sul gioco corto, potevo ancora portare a casa il titolo – ha dichiarato al termine lo spagnolo, esausto, con il trofeo in mano -. “Non ho mollato, ho cercato di tenere la palla in gioco e di imbucare più putt possibili. È stato durissimo ma è una vittoria che volevo fortissimamente: sono stati quattro anni molto difficili questi ultimi, in cui ho anche pensato di smettere con i tornei. Mi allenavo molto e non ottenevo più risultati e il tutto stava diventando molto frustrante. Questo successo è frutto di tanta determinazione e dell’enorme passione che ho sempre messo nel mio lavoro, non dimenticherò mai questo giorno”.

Come insegna Pablo Larrazábal, a volte la fame di vittoria vale molto più di un semplice cicratrizzante.