Dietro ai colpi dei grandi campioni che stanno solcando i fairway del Marco Simone in questo DS Automobiles 79° Open d’Italia c’è spazio anche per le attività promosse dalla FIG nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2023 per sottolineare la forza aggregante del golf.

Giovedì 15 settembre al Media Center del Marco Simone Golf & Country Club si è tenuta una conferenza stampa per presentare l’avanzamento di “Golf4Autism“, iniziativa sviluppata con il patrocinio della Federazione Italiana Golf, la collaborazione dell’Associazione di volontariato “Una breccia nel muro” e il supporto del circolo romano Archi di Claudio Golf Club.

Il Progetto, che ha coinvolto sin qui oltre 100 ragazzi Under 18 con disturbo dello spettro autistico, ha visto l’adesione di 17 circoli in tutta Italia, da Nord a Sud, con 70 maestri formati dalla FIG.

Sono intervenuti Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023; Piero Sabellico, maestro di golf della Scuola Nazionale e di Golfprogram; Alberto Zuliani, Professore emerito scienze statistiche La Sapienza Università di Roma e Presidente Associazione di volontariato “una Breccia nel muro – ODV; Fiorenzo Laghi, Direttore dipartimento di Psicologia dei  processi di sviluppo e socializzazione La Sapienza Universitá di Roma; Francesco Tardella, Presidente Rotary Golf Italia ed Erika Tritoni, che ha raccontato l’esperienza sul campo di suo figlio Tommaso.

Ma tra i protagonisti c’è né uno che, su tutti, ha catalizzato l’attenzione. Riccardo Pravettoni, un ragazzo ormai di casa qua all’Open d’Italia che attraverso la sua macchina fotografica osserva il mondo da un’interiore e profonda prospettiva e lo racconta con la purezza e l’ingenuità dello spettro dell’autismo. Riccardo ha trovato nella fotografia una forma di espressione diretta, immediata ed emozionale.

Così come fanno esperienza diretta i tantissimi bambini e ragazzi che provano a cimentarsi nelle loro prime lezioni di golf. Quello che più colpisce sono ovviamente le esperienze dirette dei genitori e le loro storie di vita fatte di piccole conquiste quotidiane. Spesso i genitori di questi ragazzi oltre al loro ruolo si devono fare paladini anche dei loro diritti, in una società capace solo di offrire compassione.