“Il segreto riguardante il mio stato di forma? Gioco a golf”. Lo ha detto Rafael Nadal dopo aver superato in tre set, nel secondo turno degli Australian Open 2022,  il tedesco Yannick Hanfmann.

La rivelazione rilasciata il 19 gennaio ci racconta di un grande appassionato del “green”, nonostante il suo sport di professione sia il tennis. D’altronde, fonti certe testimoniano che il campione maiorchino lo scorso settembre è stato addirittura invitato a giocare all’Open di Spagna. Nonostante il suo amore golfistico, però, Rafa ha rifiutato l’invito alla tappa del DP World Tour.

Passioni non così velate

È probabile che il declino all’invito da parte del tennista fosse legato a ragioni lavorative, per cui Nadal ha preferito dedicarsi totalmente alla sua vocazione primaria.

Non è dello stesso parere Ronaldo Nazario de Lima, che alla vigilia di una semifinale di Champions nel 2007 ha preferito abbandonare il campo da calcio per andare a giocare a golf.
La squadra del campione brasiliano era il Milan e in quel 3 maggio avrebbe dovuto affrontare il Manchester United.

Altro fenomeno del pallone a stilare la propria lista delle priorità è Gareth Bale, attaccante del Real Madrid. Il calciatore gallese, durante i festeggiamenti per la vittoria di una partita giocata con la nazionale nel 2020, ha dichiarato nero su bianco su una bandiera il suo ordine di priorità: “Galles. Golf. Madrid”.

Nello stesso periodo Bale è stato “pizzicato” un po’ distratto durante un match della propria squadra natia contro gli USA. Il giocatore è stato cacciato dalla panchina perché impegnato a guardare il Masters di Augusta con un Ipad. Che la sua classifica di preferenze sia da rivedere? Ora parrebbe primeggiare in assoluto il golf, guadagnandosi la posizione davanti al Galles. D’altro canto come non dargli torto, il Masters è il torneo di golf più prestigioso al mondo.

Nuove vocazioni

Sono moltissimi i calciatori che una volta appese le scarpette al chiodo decidono di spostarsi sul fairway. Ex campioni che hanno ammesso la loro passione per il nostro sport, un’attività rilassante e che continua a dar loro una certa adrenalina e competitività.

Secondo molti di loro, dedicarsi a questa disciplina aiuta a concentrarsi e a raggiungere obiettivi meno frettolosamente rispetto ad una partita di calcio.

Una tra le figure più amate che hanno scritto la storia del football e appassionato di golf è Alessandro Del Piero. Il più celebre numero 10 risulta conservare le sue qualità straordinarie anche sul green. Come sul campo da calcio, Alex fa sempre prevalere il pensiero e il ragionamento, il suo stile di gioco risulta, infatti, molto analitico.

ll golf aiuta a concentrarsi, a entrare in un’altra dimensione rispetto a quella che si vive sul campo da calcio.

La vita di Del Piero si divide tra bastoni e palline con le fossette e gli studi di Sky dove fa da commentatore, anche in questo caso, sempre con cognizione di causa.

Ma siccome vogliamo essere imparziali, non possiamo non dare merito alle notevoli abilità golfistiche di un ex fenomeno rosso-nero, Andreij Shevchenko. L’ucraino ex bomber del Milan è uno dei calciatori più forti con il driver in mano, vantando un 2 di handicap. Nel 2013 ha addirittura giocato una gara del Challenge Tour in Ucraina, dove, ahimè, ha mancato il taglio.

Cestisti golfisti

Allontanandosi dal calcio e passando al mondo dei basket, come non parlare della stella dell’NBA Michael Jordan. La sua passione per il golf è decisamente conosciuta, effettivamente costruire un campo da golf da 18 buche per sé, non è una notizia che passa facilmente inosservata. Ad onor del vero, la struttura da oltre 20 milioni di dollari è aperta ad un centinaio di pochi eletti.

Se da un lato MJ ha saputo dire basta al basket, non riesce a fare lo stesso con l’ossessione per il golf, ormai inossidabile. Ora più che mai grazie al suo personale County Club nel sud della Florida.

Professionisti come Tiger Woods e Brooks Koepka ricordano le prestazioni di Jordan in occasione di gare giocate insieme, affascinati dalla sua natura vincente.

Un altro protagonista dell’NBA fanatico di golf è Stephen Curry. Il cestista dei Golden State Warriors ammette di sentirsi molto più nervoso con un ferro in mano piuttosto che durante una partita delle NBA Finals.

Per migliorare questo suo stato d’ansia, il fuoriclasse statunitense ha preso lezioni da un maestro d’eccezione, nonché campione affermato, Phil Mickelson.

Una scuola di vita

Curry sostiene che l’attività golfistica aiuti anche ad applicarsi in altri sport. Nel golf, come nel basket e nel calcio, conta molto saper accorciare il percorso per andare in buca.

Steph continua a considerare il golf come lo sport più difficile e faticoso al mondo. Un tipo di fatica che non dipende tanto dal corpo o dalla stanchezza fisica, quanto più dalla mente e dalla continua costanza e concentrazione richieste.

Tutte caratteristiche che associano facilmente l’universo del fairway alla psicologia, aspetto, forse, più affascinante di questa disciplina. Il versante psicologico del golf sembra incidere per il 70% sulla performance ed è per questa ragione che i professionisti curano questo profilo alla stessa stregua della preparazione atletica e tecnica.

Il golf è uno sport interiore. Può essere collegato metaforicamente ad una palestra di vita, affrontandone tensione, emozioni, vittorie e anche sconfitte. L’obiettivo guida rimane sempre quello di migliorarsi.