In questi momenti difficili dobbiamo ricordarci che il cambiamento è il prezzo della sopravvivenza.

In questa situazione di estrema incertezza dobbiamo prendere tutte le precauzioni necessarie e concentrare le nostre energie sulla nostra salute e sulle nostre famiglie.

Mentre il mondo è scosso dalla pandemia del COVID-19 e fa di tutto per navigare verso la salvezza, ci chiediamo cosa succederà al sistema sportivo.

La diffusione di questo virus ha causato la cancellazione o il rinvio della maggior parte degli eventi sportivi nel tentativo di rallentare la diffusione dei contagi e proteggere la salute degli atleti, di tutti coloro che lavorano dietro le quinte, degli spettatori e dei volontari.

Quando il presidente dell’Augusta National Golf Club, Fred Ridley, ha annunciato il rinvio del Masters a causa della rapida diffusione del Coronavirus anche negli Stati Uniti, è sembrato che la terra e tutte le nostre certezze ci cadessero sotto i piedi.

Partecipo al Masters dal 1958 e il Il torneo si tiene ad Augusta dal 1934 ogni anno, ad eccezione delle edizioni cancellate durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, tra il 1943 e il 1945.

Oggi, tutto il movimento sportivo è stato intaccato: tornei ed eventi in ogni disciplina stanno affrontando le implicazioni di questa terribile pandemia.

Il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di posticipare di un anno i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020 a causa della situazione sanitaria mondiale.

Naturalmente queste scelte sono state prese principalmente per salvaguardare la salute e il benessere di tutti coloro che sono coinvolti direttamente o indirettamente a un evento di tale portata internazionale, ossia decine di migliaia di persone.

Da sempre le attività sportive, sia a livello amatoriale che professionistico, hanno un’enorme influenza economica, politica e culturale sul nostro mondo.

Praticare o semplicemente guardare uno sport fornisce alla gente un modo per sfuggire allo stress e per sentirsi parte di una comunità, un sistema collegato alla salute, alla scienza, alla cultura e all’educazione che conferma quanto lo sport influenzi ogni nazione.

Lo sport è uno stile di vita ma la vera difficoltà è come gestire le milioni di persone che fanno parte di questo settore.

È un sistema complesso e ramificato ecco perché è fondamentale che tutti insieme si faccia la cosa giusta.

Se solo una persona contagia uno di questi rami, l’intero mondo sportivo verrà intaccato, incluso il nostro amato golf.

Dobbiamo rimanere tutti in salute e contribuire con il nostro sforzo a far sì che tutte le persone coinvolte continuino a stare bene.

Mai come in questo momento si tratta di fare la cosa giusta, ovvero stare a casa e limitare i contatti: ci vuole umiltà e integrità, abbandonando qualsiasi egoismo e individualismo.

Questa crisi sanitaria richiede la nostra massima collaborazione. Abbiamo problemi molto più importanti da affrontare ora, il golf può aspettare.

Nel frattempo possiamo dedicare il nostro tempo alla famiglia, alla fede e alla forma fisica.

Ci rivedremo presto tutti insieme sui campi da golf, ne sono certo.