Siamo entrati definitivamente nel 2020 e nell’attesa di scoprire quali emozioni ci riserverà questa nuova stagione dell’European Tour, passiamo in rassegna i 10 momenti più rappresentativi che hanno segnato gli ultimi 10 anni sul Tour maggiore.

10 – Matteo Manassero diventa il più giovane vincitore sull’European Tour

Diamo il via a questa classifica con Matteo Manassero che nel 2010 ha letteralmente entusiasmato il mondo con il suo talento. Il giovane veronese era già salito alla ribalta nel 2009 quando all’Open Championship segnò il miglior score di tutti i tempi per un dilettante. Memorabile il giro finale insieme alla leggenda, Tom Watson.
L’anno successivo, subito dopo aver giocato il Masters, passò al professionismo e ci vollero appena nove tornei prima di riuscire a scrivere il suo nome sui libri del golf mondiale.
Ad appena 17 anni e 188 giorni, Matteo vinse il Castellò Masters e divenne così il più giovane professionista dell’European Tour a riuscire in questa impresa. Superò di misura il neozelandese Danny Lee che di anni ne aveva 18 e 213 giorni.

9 – Robert Rock come Rocky Balboa batte Tiger e Rory

Era il 2012 quando Robert Rock si presentò sul tee di partenza nell’ultimo giro dell’Abu Dhabi HSBC Golf Championship accanto a due colossi del golf: Tiger Woods e Rory McIlroy.
Il resto è storia. Accompagnato dal pubblico che gli canticchiava la colonna sonora del film cult “Rocky”, l’allora numero 117 del mondo realizzava il giro della vita che gli permise di battere due tra i più forti giocatori del mondo.
Da vendere snack al bar del Swingers Golf Centre in Lichfield a battere l’idolo di sempre il passo è breve.

8 – Danny Willet, nuovamente vincitore a Dubai

Dopo il trionfo al Masters nel 2016, per Willet iniziò il periodo più difficile della sua carriera.
Un periodo fatto di infortuni e perdita della fiducia in se stesso tanto che l’inglese ammise di non voler più prendere un ferro in mano. Era sfinito e conscio di non poter competere ad alti livelli.
Precipitato al 462° posto della classifica mondiale, Danny Willet però non si perse d’animo. Nonostante i gravi problemi alla schiena, cambiò coach, cambiò radicalmente il suo swing e nel novembre 2018 si presentò a Dubai vincendo il prestigioso DP World Tour Championship. Il successo non tardò ad arrivare anche l’anno successivo quando a Wentworth dominò il torneo trionfando nel BMW PGA Championship.

7 – Jamie Donaldson e quel wedge che segnò la storia

Impossibile dimenticare il colpo di Jamie Donaldson che nel 2014 consegnò definitivamente la Ryder Cup alla squadra degli europei. Il gallese non solo portò ben tre punti su quattro ma fu l’artefice del trionfo con quel wedge che difficilmente si dimenticherà. “Quel colpo contro Keegan Bradley è a tutti gli effetti il wedge della vita”.

6 – Miguel Angel Jiménez e l’ennesimo primato

Lo spagnolo indiscusso mattatore dell’European Tour entrò di diritto nella storia quando nel 2015 segnò ben 10 hole in one in una stagione. A Wenthworth Jiménez battè il record di Colin Montgomerie quando imbucò un ferrò da 140 metri durante il terzo giro del BMW PGA Championship.

5 – Alex Noren vince il primo torneo della Rolex Series con un giro da record

Il primo evento della Rolex SEries, inaugurato nel 2017 è iniziato con il botto.
A scrivere un pezzo di storia è Alex Noren che a Wentworth salì sul tee della 1 dell’ultimo giro con sette colpo di distacco sul leader. Otto birdie nelle prime 16 buche e un eagle alla 18esima buca gli consegnarono a pieno diritto il trofeo e un montepremi di 7 milioni di euro.
Lo score di 62 è tutt’oggi il risultato più basso nell’ultimo giro di un evento dell’European Tour.

4 – Justin Rose, vincitore dell’oro olimpico

Una carriera costellata di successi quella di Rose: è salito sul gradino più alto del World Ranking, ha vinto un major, lo U.S. Open nel 2013, è stato più volte eroe di Ryder Cup e nel 2016 ha vinto l’Olimpiade. Dopo 112 anni infatti il golf tornò nella competizione dei Cinque Cerchi e aveva bisogno di un degno rappresentante. Rose non si fece trovare impreparato.
In un testa a testa contro l’amico Enrik Stenson, riuscì nell’impresa e regalò al golf la medaglia d’oro che aspettava dal lontano 1904.

3 – Westwood mette fine al dominio della Tigre

Dopo cinque anni di regno di Tiger Woods, l’inglese Lee Westwood riuscì a spodestare la Tigre dal trovo e diventare il numero uno del World Ranking. All’età di 37 anni Westwood divenne il primo inglese al comando nella classifica mondiale dopo il suo connazionale Nick Faldo nel 1994. Westwood mantenne il primato per 17 settimane descrivendo quel momento come il più memorabile ed entusiasmante della sua carriera.

2 – Oliver Fisher segna il primo 59 sull’European Tour

Dopo oltre 690.000 tornei disputati, l’inglese Oliver Fisher è il primo giocatore a mettere un 5 davanti al suo score e consegnare il primo 59 della storia. Nel 2018 durante il Portugal Masters, l’allora 30enne realizzò 10 birdie e un eagle. Prima di lui c’erano stati 18 risultati in 60 colpi ma mai nessuno riuscì a segnare quel numero magico… 12 sotto il par.

1 – Un’unica parola: Moliwood

Una coppia imbattibile quella formata da Francesco Molinari e Tommy Fleetwood. Sono loro gli eroi della Ryder Cup 2018 al Golf Le National. Quattro match giocati e quattro punti a favore della squadra europea. Un’ovazione tutta per loro, una canzone che tutt’oggi i fan cantano e un posto di diritto nella storia del golf mondiale. Due amici dentro e fuori al campo da golf che hanno dato una sonora lezione alla compagine americana consegnando la storica vittoria all’Europa.