Antonello Venditti direbbe “Che fantastica storia è la vita”.

Corey Conners ieri avrà pensato lo stesso del golf, che, come il destino, a volte fa dei giri strani e lunghissimi per poi riportarci là, dove tutto era iniziato, e regalarci inaspettatamente qualcosa di magico.

Canadese classe 1992, nel 2014 Conners arriva a un soffio da conquistare il più prestigioso torneo dilettantistico al mondo, lo U.S. Amateur, perdendo solo in finale dal coreano Gunn Yang.

Quel risultato gli spalanca comunque le porte del paradiso golfistico, il Masters, a cui viene invitato come runner-up l’anno successivo. Ma si sa, l’Augusta National è una bestia dura da domare; alle prime esperienze può far crollare autostima e anche le più solide certezze mentali e tecniche.

Il primo giro del Masters 2015 se lo ricorda bene Conners, difficile dimenticare un 80, anche se sei uno tra i più forti amateur del mondo.

Ma il ragazzo ha la stoffa del duro a morire e il giorno dopo firma un 69 che lo riporta in pace con il suo golf. Magra consolazione essere l’amateur con lo score più basso, perchè non passando il taglio, la tradizionale coppa e la successiva vetrina al fianco del campione Masters Jordan Spieth sfuma per soli due colpi.

Si gira pagina se ne apre un’altra, il mondo professionistico. Un paio di anni tra Web.com Tour e qualche apparizione sul PGA Tour e poi lo scoro anno la prima svolta, il secondo posto dietro a Cameron Champ nel Sanderson Farms Championship, gara del PGA Tour, risultato che gli fa intascare un assegno di 475mila dollari.

Il resto è storia, anzi favola dei giorni nostri: la settimana scorsa Conners partecipa alle qualifiche per disputare il Valero Texas Open. Imbuca un ultimo putt di 10 metri per andare a un play-off a sei e si impone poi alla prima buca con un birdie.

Gioca il torneo texano e lo vince firmando dieci birdie nell’ultimo giro, conquistandosi così di diritto l’ultimo posto nel field del Masters 2019, dove chiude il primo giro in 69, risultato che gli vale l’11° posto alla pari nientemeno che con il mito Tiger Woods.

“La settimana più pazzesca della mia vita” ha dichiarato ieri in sala stampa -. “Avevo delle buone sensazioni quest’anno e il mio gioco stava funzionando ma quanto è successo in questi ultimi giorni va oltre ogni aspettativa e desiderio, è un sogno diventato realtà”.

Il destino fa giri strani e a volte torna sui suoi passi. Una cosa è certa: a quella coppa sfumata ad Augusta nel 2015, Corey Conners ora non ci pensa davvero più.