A 17 anni Blades Brown ha annunciato a dicembre di aver rinunciato alle offerte di alcuni dei migliori programmi universitari degli Stati Uniti per realizzare il sogno di giocare sul PGA Tour.

Nelle discussioni della famiglia Brown per decidere se Blades dovesse diventare professionista, c’erano numerosi fattori da considerare.

Giocatore precoce a tutti i livelli, Blades è diventato il n. 1 della Rolex AJGA Rankings. È entrato due volte nella storia della USGA superando la leggenda Bobby Jones come più giovane medagliato nella storia degli U.S. Amateur (aveva 16 anni nel 2023 a Cherry Hills) ed eguagliando Tiger Woods e Bobby Clampett come unici giocatori ad aver vinto una medaglia sia negli U.S. Am che negli U.S. Junior Am.

Quando Brown ha ottenuto un’esenzione per la sua prima partecipazione al PGA Tour nel Myrtle Beach Classic dello scorso maggio, si è distinto per aver superato il taglio e per essersi classificato 26°.

Si tratta di risultati enormi che alla fine hanno alimentato la decisione di Brown, insieme ai suoi genitori e all’agenzia di management SportFive, di intraprendere quella che alcuni hanno definito una strada tortuosa verso la vetta.

Una grande prova per Blades: il cancro del padre

Tuttavia, in quel momento nella testa di Blades c’era un pensiero molto più profondo e ricorrente che i trofei, che riguardava suo padre.

Nel 2022 i Browns si sono trovati drammaticamente di fronte alla fugacità del tempo nel momento in cui a Parke Brown è stato diagnosticato un cancro alle ossa e gli sono stati dati solo pochi mesi di vita.

Parke ha dato la notizia a Blades mentre tornava a casa dal suo ultimo torneo di golf di quell’anno, tempo dopo la diagnosi.

“Purtroppo abbiamo dovuto dirglielo proprio prima di Natale perché dovevo farmi curare in fretta”, ha raccontato il padre. “Eravamo in un terminal dell’aeroporto e gliel’ho detto. Si è messo a piangere.

Naturalmente il cancro fa pensare alla morte. Ci sono molte stigma che lo accompagnano. Ma lui ha resistito e quando assieme alla sorella Millie si sono resi conto della situazione, abbiamo parlato e capito: ‘Ehi, è curabile e noi lo combatteremo’”.

Le emozioni di Blades Brown

“È stato molto difficile”, ha ricordato Blades questa settimana. “Quando il medico ti dice che tuo padre ha solo sei mesi di vita, ti crolla il mondo addosso. Ma sapevo che Dio aveva tutto sotto controllo e che potevo fidarmi di Lui”.

“Mio padre ha guardato in faccia la leucemia e ha detto ‘no’. L’ha sconfitta e questo ha dato al golf una nuova prospettiva. Gioco non solo per me, ma anche per vedere lui che mi guarda sul PGA Tour”.

PGA Tour: una gioia condivisa tra padre e figlio

Dopo 20 cicli di chemioterapia e a distanza di più di due anni la salute di Parke Brown è stabile, anche se l’emozione emersa al PGA West, mentre il 54enne guardava Blades posare per le foto con una nuova sacca del tour Callaway con il suo nome, è stata impagabile.

“Ci sono giorni buoni – ha ammesso Parke – e poi giorni straordinari come questo. L’ultima cosa che ognuno di noi vuole fare nella vita è trovarsi in un posto e desiderare di essere in un altro”, ha spiegato Parke.

“Per Blades c’erano molte opportunità di golf a livello amatoriale, ma aveva voglia di competere a livello professionale, e finalmente il suo momento è arrivato”.

Blades ha dichiarato: “Ci sono molti compromessi in ogni decisione che prendiamo, e per me diventare professionista è stata una decisione molto difficile. Ma è stata la scelta migliore.

Quando qualcuno viene da te e ti dice: ‘Ehi, vuoi giocare sul PGA Tour?’, non si può che rispondere ‘Sì, al 100%’”.

Blades Brown: una “giovanissima” promessa del golf professionistico

Brown, tuttavia, non è un membro attuale del PGA Tour. Secondo le regole del tour non può ufficialmente esserlo sino al compimento del suo 18esimo anno, che cade a maggio di quest’anno.

Per il momento Blades potrà partecipare ad un massimo di sette eventi nel 2025 grazie alle esenzioni degli sponsor. L’American Express è stato il primo di questi tornei.

L’altra strada è quella delle qualificazioni del lunedì e, se non riuscirà a guadagnarsi la carta con una vittoria, dovrà tornare alla Qualifying School, dove Brown ha perso la prima tappa lo scorso autunno.

Meteore o leggende?

I destini dei golfisti che sono diventati professionisti durante l’adolescenza hanno avuto delle evoluzioni molto diverse tra loro, con alcuni di loro diventati nel tempo delle leggende nel settore e altri con brevi e fugaci carriere.

Da una parte abbiamo il brillante esempio di Justin Rose (11 vittorie nel PGA Tour), Tony Finau (6), Kevin Na (5) e Akshay Bhatia (2) che sono diventati professionisti a quell’età e si sono affermati ai massimi livelli.

Dall’altra abbiamo avuto esempi come Ty Tryon, diventato professionista a 16 anni nel 2001, e Tadd Fujikawa, che ha fatto il suo esordio a 16 anni nel 2007 e che di recente ha dichiarato al programma radiofonico “The Golf Club” di non prende in mano una mazza da tre anni (Tadd Fujikawa ha oggi 34 anni) ed è il capo professionista di pickleball al Sea Island Resort di St. Ga.

Tutti questi giocatori hanno iniziato con ottime prestazioni e tante aspettative di successo, e Blades Brown rientra perfettamente nella descrizione. Con l’atletismo che deriva in particolare da sua madre, Rhonda, che ha giocato agli albori della WNBA, Blades ha tutte le carte in regola per diventare un giocatore di grande successo.

Blades Brown era un portento già dall’infanzia

La sua sopraffina coordinazione occhio-mano era presente fin dalla più tenera età, come racconta Parke Brown. Si è manifestata per la prima volta quando Blades riuscì a schiacciare una ghianda con un bastone. All’epoca camminava appena.

A 10 anni, Blades partecipò al suo primo torneo di golf al Montgomery Bell State Park, durante una violenta giornata di maltempo nei cieli del Tennessee.

Mentre la pioggia cadeva a dirotto, il ragazzo guardò suo padre per vedere se avesse segnalato di correre ai ripari.

Con sua soddisfazione invece Blades ricevette proprio la risposta che sperava: “Finché non tuona, puoi continuare a giocare”.

Parke Brown ha ridacchiato al ricordo, dicendo: “Correva su e giù per il fairway con il fango sui suoi pantaloncini arancioni ‘alla Rickie Fowler’ divertendosi un mondo.

Ha girato in 75 dai battitori rossi e ha battuto alcuni ragazzi, e questo gli è piaciuto molto”.

La sua ammirazione per Rickie Fowler

A proposito di quei pantaloncini arancioni, Blades, che ha 19 anni in meno dell’ormai 36enne Fowler, era un fanatico del campione e indossava tutti i suoi capi arancioni ogni volta che poteva.

I due non si sono mai incontrati, ma c’erano buone probabilità che lo facessero al PGA West, mentre giocavano la pro-am in gruppi separati.

“Potrei dire ‘ciao’ a Rickie sul putting green”, ha detto Blades con un sorriso.

Blades Brown e Nick Dunlap

C’è una simmetria irresistibile in questa settimana. Un anno fa, Nick Dunlap, stella dell’Università dell’Alabama, ha giocato da dilettante con l’esenzione dello sponsor e a 20 anni ha ottenuto una vittoria straordinaria che lo ha spinto a diventare professionista e a entrare nel PGA Tour, dove in seguito ha ottenuto una seconda vittoria.

Blades ha detto di aver assistito a quella vittoria dal vivo e “mi ha dato tanta carica sapere che qualcun altro della mia età è stato in grado di farlo, facendomi pensare di esserlo anche io”

Dunlap ha tenuto la sua conferenza stampa pochi minuti prima di Brown e, sebbene non abbia voluto dare consigli diretti al giovane, ha detto del suo percorso: “L’ho affrontato come se fosse un anno di apprendimento.

È stato un grande salto, e lo sapevo; passare dal giocare contro avversari del college all’affrontare i migliori giocatori del mondo è stato un grande cambiamento”.

L’inizio di un viaggio nel golf professionistico

Se Brown dovesse avere successo in questa stagione, sarebbe una figura immediatamente popolare.

È affabile, espressivo e sembra davvero che si stia divertendo sul campo. Blades chiama  questo percorso il suo “viaggio” e suo padre è estremamente grato di poter vivere questi momenti con lui.

“Penso che dobbiamo lasciare ai nostri figli un po’ di libertà quando le opportunità si presentano”, ha detto Parke Brown.

“Naturalmente, come genitori, ci preoccupiamo e ci chiediamo come se la caveranno. Il nostro desiderio è che si appassionino a qualcosa e che siano felici di farlo.

Quando lo vedete splendere per qualcosa, alimentate il suo fuoco, soffiate sulle fiamme. Fate entrare l’ossigeno e lasciatelo andare”.

(Fonte Golf Digest)