Ha fatto scalpore l’annuncio di USGA e R&A, che hanno proposto una nuova regola locale che prevede la realizzazione di palle da golf che voleranno di meno. (“rollback”).

Questa proposta dovrebbe far sì che in certe gare, considerate élite, si dovrebbero utilizzare queste palle che fanno di fatto meno distanza (circa dalle 14 alle 18 yard in meno).

La notizia bomba, lanciata in anteprima da Golf Digest, ha suscitato numerose polemiche da tutto il mondo del golf, dai giocatori professionisti ai giocatori dilettanti, passando ovviamente per le case produttrici di palle da golf.

Quali sono le motivazioni che stanno alla base di questa controversa decisione?

Una delle motivazioni principali portata a supporto è quella che ormai i campi dove giocano i professionisti in America e nel Vecchio Continente, risultano troppo corti rispetto alle distanze che ricoprono alcuni giocatori con il driver, rendendo il prodotto golf meno spettacolare e fin troppo scontato.

Ovviamente una soluzione sarebbe quella di allungare i percorsi e renderli così più complicati e adatti alle nuove distanze dei top player grazie all’introduzione della tecnologia nella creazione dei nuovi bastoni, ma forse creare delle palline che volano di meno potrebbe sicuramente essere più semplice e meno dispendioso in termini di risparmio idrico e soprattutto a livello di denaro investito nella creazione di nuovi campi da golf.

Le reazioni alla proposta di USGA e R&A

In occasione della conferenza stampa del Valspar Championship di ieri, Justin Thomas ha espresso la sua opinione su questa tema, dopo che USGA e R&A avrebbero proposto un nuovo test da effettuare sulle palline da golf per le cosiddette competizioni élite, così da vedere una notevole riduzione delle distanze del driver.

“Penso che il rollback della palla potrebbe aiutarmi, ma al momento sono ancora contrario e pensa che il PGA Tour potrebbe non essere d’accordo di inserire questa novità”.

Il due volte campione PGA si è detto deluso, ma non sorpreso, dagli sviluppi prima di condividere i suoi pensieri sull’USGA: “Penso che abbia preso delle decisioni abbastanza egoistiche in questi ultimi anni, che non sono finalizzate al miglioramento di questo sport, anche se loro affermano il contrario. A mio avviso, il bello del golf, è che un dilettante può usare esattamente la stessa palla che giochiamo noi professionisti”

Continua Thomas: “Il rischio potrebbe essere rappresentato dal fatto che due degli eventi major più importanti dell’anno (PGA Championship e U.S. Open) potrebbero essere giocati con palline diverse dagli stessi giocatori rispetto agli altri due major stagionali (Masters e Open Championship). Oltre tutto non ho ancora sentito nessuno che sia d’accordo con questa soluzione”.

Non possiamo che essere d’accordo con Thomas, visto che potrebbe verificarsi anche il paradosso che in ottica qualifiche per lo U.S. Open, i giocatori con hcp impegnati nelle qualifiche di questo major potrebbero giocare queste giornate con una pallina normale e il torneo vero e proprio in caso di qualifica con le palle senza MLR (“rollback”).

Oltretutto non è ancora chiaro a cosa ci si riferisca quando si parla di “competizioni élite”, presumendo che si tratti delle gare dei circuiti professionistici o comunque almeno quelle che riguardano i circuiti maggiori di Europa e Stati Uniti.

Senza pensare al danno e alla beffa che ne deriverebbe per i produttori e i brand di attrezzatura a cui ci sono voluti anni per arrivare a questi risultati in termini di prestazioni delle palle, dove non avrebbe alcun senso adesso dire loro di tornare indietro e ricominciare tutto da capo.

Come ha risposto il PGA Tour?

Dopo l’annuncio di martedì, il PGA Tour ha avuto una posizione vaga, e non determinante riguardo al possibile rollback, dichiarando: “Continueremo la nostra vasta analisi indipendente sull’argomento e collaboreremo con USGA e R&A per valutare e fornire feedback su questa proposta. Il Tour rimane impegnato a garantire che qualsiasi soluzione vada a vantaggio del gioco, senza avere un impatto negativo sul nostro Tour, sui suoi giocatori, assicurando sempre maggior divertimento ai fan di questo sport”.

Non è ancora chiaro quando e se dovrà entrare in vigore questa nuova norma, ma comunque non sarà prima del 2026.

Piovono le critiche dagli addetti ai lavori

Neanche a dirlo sono arrivate numerose critiche sui social dai giocatori del Tour, così come alcune prese di posizioni da parte dei produttori di palle, tra cui quelle del brand che da 20 anni anni cre (Titleist con la Pro V1 e la Pro V1x)

Infatti, secondo i commenti depositati presso l’USGA da Acushnet, società madre di Titleist, viene dichiarato: “la crescita del gioco e l’appeal globale sono legati all’unificazione. La diversità delle regole rompe quel legame”.

A supporto di ciò, per il momento, nessun produttore di palline da golf ha annunciato un esplicito supporto per un rollback di alcun tipo.