Il 122° U.S. Open si prepara a farci vivere una giornata conclusiva entusiasmante poiché molti big sono in corsa per il successo. Il moving day ha dato delle indicazioni senza però sgranare la classifica. Così, a 18 buche dal termine, almeno 10 giocatori possono ambire al titolo.

Per ora il vincitore è il percorso del The Country Club, campo tanto intrigante quanto complicato da affrontare per i giocatori. La USGA è tornata a preparare il proprio major nello stile che l’ha contraddistinta negli anni e lo spettacolo ne ha guadagnato.

A 18 buche dal termine sono al comando Will Zalatoris e Matt Fitzpatrick, appaiati a quota -4. Entrambi sono stati artefici di un ottimo terzo giro, seppur con andamenti diametralmente opposti. L’americano ha giocato con grande accortezza limitando gli errori, un solo bogey nella sua carta, e aprofittando delle occasioni, quattro i birdie. Il parziale di 67 colpi è stato il migliore della giornata e gli ha permesso di guadagnare 15 posizioni raggiungendo la vetta. Percorso differente per l’inglese che ha realizzato ben cinque birdie ma è anche incappato in tre bogey, compreso quello alla 18 che ne ha compromesso la leadership solitaria.

L’ultima buca è stata da incubo per Jon Rahm. Lo spagnolo numero due al mondo, dopo aver centrato il bunker di sinistra con il tee shot, ha provato a giocare al green centrando in pieno la sponda che gli ha fatto tornare la pallina nella posizione dalla quale aveva giocato. Un azzardo che, per certi versi, riporta alla mente quanto occorso al dilettante Francis Ouimet nel 1913, che alla fine vinse il torneo. Rahm ha quindi cambiato ferro finendo nel bunker del green e segnando un pesante doppio bogey che lo ha fatto salire sopra il par, 71 il suo giro, perdendo la leadership e dovendo rincorrere i due al comando ai quali ora rende un colpo.

Attenzione a Scottie Scheffler

Il numero uno al mondo si trova al quarto posto con Keegan Bradley e il canadese Adam Hadwin. Scheffler è stato protagonista di 18 buche memorabili. 32 i suoi colpi sulle prime nove buche con eagle alla buca 8 grazie al colpo imbucato da 90 metri. L’entusiasmo da leadership si è spento nelle prime buche di rientro. Green volato al par 3 della 11 e doppio bogey al quale sono seguiti altri tre bogey. La reazione alla buca 17 ha sottolineato il carattere del campione che sarà della partita sino alla fine partendo dal punteggio di -2.

In corsa per il titolo anche Rory McIlroy, Sam Burns e Joel Dahmen che però dovranno invertire la rotta dopo un giro sopra il par. Per McIlroy e Dahmen si è trattato del primo giro non “in rosso” dopo che entrambi erano stati al comando in apertura e rispettivamente terzo e primo al giro di boa della gara. Il moving day sarà stato un caso o il primo segno di stanchezza? Sicurmante è stato da incubo per Collin Morikawa che ha concluso in 77 colpi passando dal primo al 17° posto e abbandonando qualsiasi velleità di successo.

Migliozzi è rimansto in bassa classifica. 74 colpi nel terzo giro dell’azzurro, 45° posto e totale di +6.