Porte aperte o porte chiuse? Pubblico o non pubblico? Questi i dubbi che accompagnano in questo momento i responsabili del PGA Tour e i direttori dei tornei. La situazione epidemiologica nel mondo, e in particolare modo negli States, è tutt’altro che risolta e con essa i dubbi legati alla prevenzione. La bolla per i giocatori si è dimostrata efficace, con un numero molto limitato di contagi, ma il PGA Tour non può permettersi di continuare a mantenere i montepremi di questi livelli senza il “botteghino”.

Il Phoenix Open avrà porte aperte con un massimo di 5.000 persone al giorno. Numeri irrisori se paragonati a quelli del 2018 quando, la sola Pro Am vide sul percorso 110.000 persone. E ancora: il Genesis Invitational sarà a porte chiuse.

Decisioni diverse e complicate per il massimo circuito americano che si trova a confrontarsi con realtà locali differenti, seppur all’interno del medesimo Paese. Così, mentre l’Augusta National in Georgia ha annunciato che farà tutto il possibile per lo svolgimento del Masters (8-11 aprile) a porte aperte, in California gli organizzatori del Genesis Invitational, in programma dal 18 al 21 febbraio, hanno comunicato che l’evento si giocherà a porte chiuse.

“È il modo migliore per garantire la sicurezza di tutti gli addetti ai lavori, sicurezza e salute vengono al primo posto”. Queste le dichiarazioni di Mike Antolini, direttore del torneo. Anche lo stesso Waste Management Phoenix Open ha rivisto i propri piani. Il torneo in calendario dal 4 al 7 febbraio a Scottsdale, inizialmente aveva ipotizzato l’ingresso di 8.000 persone. Un passo indietro, dovuto all’aumento del numero di contagiati in Arizona. Con gli spettatori che saranno sottoposti a rigidi controlli di sicurezza, tra temperature misurate e mascherine obbligatorie.

Incertezza anche in Sud Africa

L’emergenza sanitaria fa slittare di oltre due mesi il South African Swing di golf, trittico di eventi del Challenge Tour 2021 (in collaborazione col Sunshine Tour) con il via programmato inizialmente per febbraio (11-14).
La prima tappa (il cui nome verrà comunicato successivamente) si giocherà invece dal 22 al 25 aprile. Subito dopo scatterà il Cape Town Open (29 aprile – 2 maggio). Mentre il Dimension Data Pro-Am (6-9 maggio), in programma al Rancourt Golf Estate di George, chiuderà il programma sudafricano.
“La decisione è stata presa per tutelare tutti i protagonisti del circuito”. Questa la dichiarazione di Jamie Hodges, Head of Challenge Tour.