Lo scorso settembre aveva messo fine a un digiuno che durava ben 11 anni, tornando alla vittoria sul PGA Tour nel Safeway Open e spezzando la maledizione della Claret Jug.

Stewart Cink è ricordato soprattutto come l’uomo che ha strappato il sogno del sesto Open Championship al mito Tom Watson nel 2009. A Turnberry sconfisse l’allora 59enne al playoff, mettendo la parola fine sulla più bella favola golfistica di tutti i tempi.

Ieri a 47 anni all’Harbour Town ha conquistato meritatamente il suo terzo titolo in carriera nel RBC Heritage, dominando una gara in cui ha addirittura fatto registrare il record assoluto per il punteggio più basso dopo 36 e 54 buche sul circuito americano.

Nell’ultimo giro ha controllato, chiudendo in 70 colpi a -19 senza mai soffrire il ritorno degli avversari più di tanto, ormai troppo lontani per impensierirlo, primi su tutti Emiliano Grillo e Harold Varner III, che hanno poi chiuso a 4 colpi.

Cink torna a vincere due gare nella stessa stagione del PGA Tour a distanza di 17 anni, celebrando una vera e propria seconda giovinezza. A festeggiare il suo 8° titolo sul PGA Tour c’era tutta la famiglia al completo, a partire dai figli Connor e Reagan (quest’ultimo al suo fianco come caddie) e la moglie Lisa oltre a diversi amici che non si sono voluti perdere il momento.

Una nuova vita sportiva che Cink attribuisce in gran parte a Cornel Driessen, suo attuale coach. Nella stagione 2020 Cink aveva chiuso la FedExCup 144° e si trovava oltre la 300esima posizione nel World Ranking. Decise allora di apportare alcune modifiche all’attrezzatura e, grazie all’aiuto di Driessen, al suo swing, acquistando forza e mobilità. “Sono stato in grado di cambiare davvero il mio gioco grazie a una maggiore potenza” – ha detto.

Ma il cambiamento più grande è arrivato in un altro ruolo, quello del caddie. “Reagan e io siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d’onda: per molte cose è letteralmente come se fossimo la stessa persona, siamo in assoluta sintonia”.

Nonostante questo, in molti pensavano che il loro fosse un accordo temporaneo; Reagan, 23 anni, è un neolaureato della Georgia Tech in ingegneria industriale e ha iniziato a collaborare con il dipartimento delle operazioni di volo della Delta Airlines. È zero di handicap zero e una vita da pianificare fuori dai fairway.

Ma resta il fatto che papà Stewart, ogni volta che ha avuto il figlio al fianco e non il suo tradizionale caddie, Kip Henley, non ha mai tradito, come al Bermuda Championship, chiuso al 4° posto dello scorso novembre.

Da lì la richiesta ufficiale, avvenuta proprio al termine del torneo alle Bermuda. “Che ne dici di farmi da caddie per il resto di questa stagione?”. Il sì di Reagan ha dato il via al nuovo sodalizio padre-figlio.

Stewart Cink ha così chiamato il CEO di Delta, Ed Bastian, che conosce da tempo, e gli ha chiesto cosa ne pensasse: “Adoriamo Reagan e pensiamo che potrà lavorare in Delta per 40 anni. Non credo che aspettare un altro anno possa fargli male, quindi tienitelo stretto come caddie”.

Del resto come dargli torto: squadra che vince non si tocca mai!