La classifica del primo giro del PGA Championship a Southern Hills, a Tulsa, parla chiaro. Rory McIlroy è tornato a fare Rory McIlroy. Il nordirlandese con un giro praticamente perfetto in 65 colpi (-5) è al comando del secondo major della stagione.

Che McIlroy sia di fatto il giocatore da anni con più talento in circolazione è un dato di fatto inconfutabile. Che poi in questi anni lo abbia un po’ sperperato questo talento è un’evidenza sotto gli occhi di tutti. Alti e bassi che gli hanno impedito di aumentare soprattutto il suo bottino nei major, fermo a quota quattro, l’ultimo addirittura nel 2014, il PGA Championship.

Poi, la svolta con l’ultimo giro da favola al Masters dell’aprile scorso che gli è valsa la seconda posizione alle spalle di Scheffler. Da lì, lo sblocco come lui stesso ha dichiarato e un gioco e una serenità ritrovati. “Sono tornato a divertirmi in campo e quando il gioco è solido e hai fiducia in te stesso devi solo scendere in campo e fare il tuo lavoro rimanedo concentrato”.

Ma questo è solo l’inizio. Alle spalle del fuoriclasse di Holywood (Nord Irlanda) ci sono giocatori del calibro di Will Zalatoris e Tom Huge, secondi a con 66 (-4). Terzo il veterano Matt Kuchar appaiato ad Abraham Ancer, Lucas Herbert e Justin Thomas.

Delusione per Scottie Scheffler che ieri è partito in sordina rispetto agli standard ai quali ci ha abituato negli ultimi mesi. Per il numero uno del mondo un pesante 71 (+1). Costati cari i quattro bogey nelle ultime sei buche.

Ventisettesima piazza per Francesco Molinari che chiude le prime 18 buche in pari con il par. Per l’azzurro tre birdier e tre bogey.

Dentro le corde con Tiger

Lungo i fairway dell’Oklahoma il tifo e la folla erano solo una persona: Tiger Woods che ancora una volta sorprende il mondo presentandosi sui battitori dopo appena 15 mesi dall’incidente del febbraio 2022.
Il Fenomeno era partito con la marcia ingranata segnando due birdie nelle prime cinque buche mandando in visibilio il pubblico. Poi, una battuta d’arresto e uno score finale di 74 (+4). La parte peggiore di oggi sono stati i ferri, parte del gioco nel quale è sempre stato solido. Solo sette green in regulation e pochi up and down andati a segno. Ma quello che più ha colpito è stata l’aria affaticata di Tiger, visibilmente in difficoltà nella camminata specie nelle ultime buche.
“La gamba è dolorante. e non mi sento bene come vorrei – dichiarato al termine delle sue 18 buche – Ora penso solo al recupero, alla fisioterapia a diversi bagni di ghiaccio per essere nuovamente pronto a scendere in campo domani”. 

La strada per il quinto major in carriera è ancora lunga ma permettiamoci una piccola parentesi. È la prima volta dal 2014 che McIlroy rompe la barriera dei 70 colpi nel primo giro di un major. Non solo, tutte le volte che Rory ha consegnato uno score sotto i 66 al termine della prima giornata di un torneo del Grande Slam quel torneo l’ha sempre vinto. E qui ci fermiamo e lasciamo parlare i fatti. 

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