Amo l’Italia e giocare un evento in questo Paese è sempre stata un’esperienza divertente e appagante. In primis, per l’alta qualità dei campi da golf, per la possibilità di visitare splendide città d’arte e poi per il cibo. Non voglio essere banale e ripetitiva ma posso confermare con fermezza che la cucina italiana non la batte nessuno. Sono una sua grande fan e poi vogliamo parlare della pasta? Sempre perfettamente al dente!

Ma veniamo all’Open d’Italia di quest’anno. Ammetto di non aver mai messo piede al Marco Simone ma ho assistito in prima persona a quanto la Federazione Italiana Golf lavori assiduamente per far crescere il movimento golfistico. Ne è una testimonianza il traguardo delle 80 edizioni che l’Open si appresta a festeggiare il prossimo anno, in concomitanza proprio con la Ryder Cup. Ho visto l’incredibile lavoro svolto dalla Federgolf nel 2018 a Gardagolf dov’ero presente lavorando per l’European Tour. In quell’occasione Francesco Molinari ha sfiorato la sua terza vittoria in questa manifestazione. Sono stata molto felice anche del quarto posto di mio fratello Rafa in un appuntamento così importante delle Rolex Series. Ricordo tutto di quella settimana, indimenticabile, dall’alba al tramonto. E terminare ogni giornata con un bicchiere di vino e un piatto di pasta sulle rive del Lago di Garda è stata la ciliegina sulla torta. 

Per mia esperienza non posso ovviamente parlare di cosa significhi giocare l’Open d’Italia ma vi posso invece dire cosa rappresenta scendere in campo nel Ladies Italian Open. Quest’anno ero a Margara e ho scoperto questo piccolo gioiello nel cuore del Piemonte. Un percorso in perfette condizioni, un bell’allestimento e un’impeccabile organizzazione del comitato di gara. È stato divertente assistere e vedere da vicino il talento dell’amateur Alessandra Fanali, promessa del golf italiano, che è quasi riuscita nell’impresa di diventare la prima azzurra a sollevare la coppa. Purtroppo, ha ceduto solo al playoff contro Morgane Metraux. Ammetto che non vedo l’ora di tornare a giocare nel 2023 per vedere quanto è cresciuto e migliorato l’evento perché sono fermamente convinta che tornei della portata dell’Open d’Italia e del Ladies Italian Open dovrebbero essere l’esempio perfetto dell’uguaglianza di genere. 

E poi, con la Ryder Cup in programma l’anno prossimo, sembra proprio che potrei godermi più di una volta tutto ciò che questo Paese ha da offrire.