Il 79° DS Automobiles Italian Open rappresenterà per molti giocatori una sorta di prova campo ufficiale per la Ryder Cup 2023. Per i giovani emergenti sarà sicuramente un’importante chance per mettersi in mostra e far capire al neo capitano Luke Donald di trovarsi a proprio agio sul nuovo percorso del Marco Simone, arena del sentitissimo match contro gli americani.

Il grande punto interrogativo al momento è soltanto uno: quanto il LIV Tour influirà negativamente sulla selezione delle squadre di questo prestigioso evento? Solo il tempo ce lo dirà, vedremo. Comunque vada sono sicuro che vi sarà come sempre una grande battaglia per guadagnare un posto nel Team Europe e i nostri azzurri non staranno certo a guardare.

Con il BMW PGA Championship a Wentworth inizieranno i tornei validi per la qualifica e il Vecchio Continente, dopo la sonora sconfitta dell’edizione passata a Whistling Straits nel 2021, ha un estremo bisogno di nuovi giovani, possibilmente spavaldi e dal gioco aggressivo, determinati ad aiutare Rory McIlroy a riportare il trofeo a casa. Sarà interessante vedere che tipo di set-up del campo gli addetti ai lavori riusciranno a portare a termine dopo questa torrida estate che ha messo in ginocchio quasi tutti i percorsi da golf europei. Spero proprio che si possa giocare con caratteristiche simili a quelle che troveremo nella settimana della Ryder del prossimo anno, in modo che gli europei possano avere un minimo vantaggio rispetto ai temibili avversari americani.

Ricordiamoci che tutte le passate edizioni, sia negli Stati Uniti che in Europa, si sono svolte su campi storici, ben noti ai partecipanti e soprattutto alla squadra ospitante.

Questo importante fattore casa nel 2023 sarà quasi ininfluente, perché probabilmente non tutti i componenti del nostro team avranno avuto modo di giocare in gara sul percorso del Marco Simone. Ciò vuol dire che se qualcuno dei nostri giocatori dovesse essere in lizza per una delle wild card, l’ago della bilancia potrebbe cadere dalla nostra parte.

Di giovani spavaldi dotati di un gioco aggressivo ne abbiamo in Italia: Renato Paratore e Guido Migliozzi sono due belle macchine da birdie! Renato fra l’altro è uno dei migliori puttatori del Tour, caratteristica fondamentale per il format Match Play e molto apprezzata dai capitani Ryder.

GALGORM – 12 AGOSTO: Renato Paratore alla 19 al secondo giorno dell’ ISPS Handa World Invitational presented by AVIV Clinics al Massereene Golf Club in Irlanda del Nord. (Photo by Andrew Redington/Getty Images)

Francesco Laporta ed Edoardo Molinari hanno dimostrato con il loro 4° e 5° posto nell’edizione 2021 dell’Open d’Italia di gradire le caratteristiche del campo e Dodo in questo momento sta giocando il suo miglior gioco di sempre.

Francesco Molinari in forma è uno di quei giocatori che non ha bisogno di conoscere bene il percorso, perché ha sempre dimostrato di essere competitivo in qualsiasi percorso e circostanza, sarebbe fantastico rivederlo schierato in coppia con Tommy Fleetwood anche a Roma.

Ci sarà anche un altro giocatore di casa che potrà dire la sua, Filippo Celli. Il giovane romano, recente vincitore della Silver Medal all’Open Championship di St Andrews, al momento è ancora amateur ma sta ottenendo ottimi risultati sul circuito europeo e potrebbe passare al professionismo a fine anno per provare a prendere la carta del DP World Tour.

Sarebbe inoltre stupendo per tutti noi rivedere in azione sul principale circuito europeo e in lotta per un posto Ryder anche Matteo Manassero, che a fine anno avrà la possibilità di riguadagnarsi il posto che si merita tramite il Challenge Tour o la Qualifying School. Anche Nino Bertasio e Lorenzo Gagli hanno ancora molto da dare al golf. Se nel 2023 dovessero raccogliere quanto hanno seminato in questi anni, con le loro altissime qualità tecniche potrebbero tranquillamente avvicinarsi alle posizioni che contano.

ST ANDREWS, SCOZIA- 17 LUGLIO:  Filippo Celli con la medaglia d’argento in occasione del 150° Open a St Andrews, Old Course. (Photo by Kevin C. Cox/Getty Images)

Forza Italia quindi e forza ragazzi!

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche del campo, nonostante abbia ben undici buche dog-leg, non ti costringe a saper giocare per forza con entrambe gli effetti.

La struttura del Marco Simone è simile a quella dei links. Non essendoci alberi nelle vicinanze dei battitori che ti obbligano a seguire il disegno del tracciato sei infatti libero di poter interpretare tutti i tee shot con l’effetto che preferisci.

Se il rough non dovesse essere folto sarà sicuramente una festa per i picchiatori, che potranno accorciare le buche tagliando senza rischi ogni angolo del tracciato. I giocatori dovranno abituarsi al fatto di avere pochi secondi colpi con la palla in piano: ben otto sono infatti gli attacchi al green con lie in salita e slope pronunciati, mentre tre sono le buche nelle quali dovranno saper gestire una palla in discesa. I green infine sono davvero impegnativi, molto ondulati e veloci, che tenderanno ad esaltare le doti dei buoni puttatori e renderanno sicuramente più importante la precisione del colpo alla bandiera. Quest’anno ho buone sensazioni per quanto riguarda il contingente italiano, ci sono molti giocatori in forma e non è escluso che qualcuno riesca a fare il colpaccio portandosi a casa la coppa.

SOUTHPORT, INGHILTERRA – 22 LUGLIO: Edoardo Molinari alla 11 il secondo giorno del Cazoo Classic a Hillside Golf Club a Southport, Inghilterra. (Photo by Warren Little/Getty Images)