Da 12 mesi a questa parte la parola ‘Regole’ è entrata con ancora maggior forza nella nostra quotidianità.

Il Covid ha imposto a tutti noi norme stringenti e anche lo sport si è dovuto adattare.
L’European Tour ha ripreso l’attività da quasi un anno, a luglio 2020. Alcune variazioni sono state migliorative, come prenotare le partenze per i giri di pratica.

Prima era un terno al lotto: si poteva arrivare sul tee della buca 1 e aspettare decine di minuti o rimandare la prova. Anche il putting green e il campo pratica sono oggi meno congestionati. Questa è una regola che spero rimanga. In campo ogni giocatore marca il proprio punteggio senza più scambiare lo score con i compagni di gioco.

Non penso che passarsi lo score comporti chissà quale pericolo. Non essendoci più il controllo con i compagni bisogna fare attenzione quando lo si riconsegna essendo ben sicuri di aver segnato giusto. Se non altro si evita di venire squalificati perché un compagno marca un punteggio errato. Molti si stupiscono degli errori.
Tenete conto che giochiamo dalla 1 o dalla 10 nei primi due giri, inoltre capita che il totale sia corretto ma due buche invertite. Insomma, l’errore è dietro l’angolo.

Altre regole cambiate nei giri di prova sono legate alla mancanza dei rastrelli e all’impossibilità di togliere la bandiera, norme rimaste invariate anche in gara.

Sono stati aboliti gli spostamenti con i golf cart e i referee indossano la mascherina. In gara ognuno deve pulire la propria pallina. Prima magari se il mio caddie era impegnato a rastrellare la puliva un altro. Inoltre il caddie che toglie la bandiera deve rimetterla lui stesso.

Negli Stati Uniti sono stati molto meno rigidi dell’Europa

La bolla del PGA Tour è meno stringente. Fai il tampone prima dell’inizio e poi sei libero di fare ciò che vuoi, come andare a mangiare fuori dal circolo. Noi rimaniamo chiusi per una settimana.
Lo scorso anno a Wentworth è stato divertente vedere la frustrazione dei giocatori impegnati sul PGA Tour nel dover seguire le nostre regole.
In USA hanno iniziato a fare le Pro-am e hanno il pubblico. In compenso hanno avuto più casi di noi, casi che qui si contano sulle dita di una mano.

Esprimere un parere sulle regole legate alla prevenzione extra golf non è facile

Chi governa, non avendo mai avuto questa esperienza, ha ascoltato più o meno tutte le campane scontentando chiunque. Da una parte i virologi vorrebbero chiudere, dall’altra i titolari di ristoranti o palestre che sono certi che potrebbero garantire distanziamento e sanificazione. Anche la scienza non ha certezze su trasmissibilità e vaccini. Ci vuole pazienza.

Ad oggi gli spostamenti sono ancora più complicati dello scorso anno. Andando in Inghilterra basterà un positivo sull’intero volo, anche a distanza di otto giorni, per essere messi 14 giorni in isolamento. Non c’è esenzione o tampone che tenga. Uno dei problemi è che come si concedono delle libertà la gente non si autoregola avendo a volte comportamenti poco attenti.

Il golf in questo è un esempio perché ognuno è arbitro di sé stesso

A proposito di golf, ho letto che è stato abolito l’esame delle regole. Sono totalmente d’accordo e penso che fare un esame per poter gareggiare sia eccessivo.
Più che questo, è utile insegnare le basi per stare in campo: non devi fare aspettare, il droppaggio, se non sai dov’è andata la pallina tira una provvisoria e divertiti. L’esame aveva domande assurde! Ricordo che Gianfranco Costa tenne una volta noi professionisti 15 minuti per spiegarci la differenza tra la dicitura “la” palla e “una” palla nelle regole. Volevano semplificare ma penso invece che abbiano complicato. Vi racconto quanto successo da poco in Austria. Un giocatore che cercava la sua pallina gli ha dato inavvertitamente un calcio.

Ora sappiamo non essere più penalità. Ha chiamato l’arbitro per dire che la rimetteva a posto. Questo gli ha chiesto se avesse dichiarato agli altri che stava cercando la palla. Ebbene, ha preso un colpo di penalità. Il giorno dopo, stessa situazione, un altro arbitro e nessuna penalità. In fondo uno in rough cosa può fare se non cercare la propria palla? Ci sono tante regole che permettono di fare i furbi a chi le conosce bene. L’interpretazione lascia spazio al fraintendimento e alle discussioni, permettendo di approfittarne. Come sempre serve buonsenso, in campo come nella vita.