Dopo diversi anni è bello tornare a scrivere per Golf & Turismo e iniziare parlando proprio di lui, Francesco Molinari.

Diventato così famoso, era inevitabile che l’attenzione e gli occhi di tutto il mondo ricadessero su Chicco. Ma, nonostante questo, è stato triste assistere alle continue critiche sterili piovutegli addosso nella stagione appena trascorsa.

Come si può dare del “bollito” al più forte giocatore italiano di golf di tutti i tempi?

Francesco Molinari ha vinto come nessun altro. Ha portato il nome dell’Italia golfistica nelle prime pagine dei giornali. Ha vinto un major, ha vinto sul PGA Tour, sull’European Tour e ha segnato per sempre la storia della Ryder Cup.

Dopo tutto questo, nel 2020 ha deciso di fare una pausa e ora è tornato a far parlare di sé conquistando tre Top 10 in appena quattro tornei disputati da inizio stagione.

Era dal 2006 che Francesco non si fermava mai. È sempre stato etichettato come il giocatore più preciso del Tour poi, oltre a centrare i fairway, ha iniziato anche a vincere. Tredici anni vissuti con la marcia ingranata conquistandosi, anno dopo anno, un posto nell’élite del golf mondiale. Sì, perché un conto è fare una stagione a metà classifica mantenendosi al 35° posto o giù di lì. Un altro è giocare come ha fatto lui, sottoponendo il suo corpo e la sua mente a uno stress che è difficile da spiegare a parole.

Non possiamo dimenticarci del suo 2018. A livello mondiale a un certo punto è stato per otto mesi il giocatore più forte di tutti. Impossibile competere con lui. Quando scendeva in campo o vinceva o arrivava in seconda posizione.

Sicuramente il Masters del 2019, quello perso contro Tiger Woods, è stato la goccia che fatto traboccare il vaso e ha accelerato la scelta di prendersi una pausa.

A livelli così alti è utile avere un momento di transizione, decidere di prendersi del tempo per sé, allontanarsi dai campi e ritrovare quella motivazione, quella fiamma che, inesorabilmente, si stava spegnendo. Probabilmente non si divertiva più.

È vero che è un professionista e che il golf è il suo lavoro, ma il divertimento e la voglia di giocare sono molto più importanti della mera esecuzione dello swing. In più, il 2020 è stato l’anno dell’inizio della pandemia e di un trasloco dall’altra parte del mondo.

La pressione alla quale sono sottoposti giocatori di quel livello è per noi inimmaginabile. Non è un caso che altri campioni del calibro di Sergio Garcia, Jordan Spieth e Rickie Fowler hanno avuto e stanno avendo un momento di crisi. Garcia ha addirittura smesso di giocare per un anno dedicandosi ad altro.

Oggi, ritroviamo il Francesco Molinari di sempre. Si è dedicato alla famiglia, ha sistemato casa, è tornato ad allenarsi e i risultati sono arrivati immediatamente. Dal punto di vista dello swing Francesco non ha problemi. Il suo vantaggio è che ha una base tecnica talmente solida e semplice che tornare in carreggiata è stato molto facile.

Non è mai stato un giocatore fisico e, grazie a questo, la prestazione la porta sempre a casa. Ora che ha ritrovato la giusta motivazione sono certo che questa sarà una grande stagione e non escludo che possa tornare a vincere sul PGA Tour entro la fine dell’anno.

È solo questione di ritrovare la fiducia in sé stesso e tornare a essere ‘in contention’ per la vittoria finale. Il 2021 è ricco di appuntamenti ai quali di certo non vuole mancare. Primo su tutti la Ryder Cup, e noi non vediamo l’ora di rivedere in campo la coppia inossidabile Molinari-Fleetwood.