Tom Weiskopf, in una recente intervista a Golfweek, ha criticato Rory McIlroy definendolo senza attributi da numero uno. Nato nel 1942 in America, Weiskopf è stato uno dei protagonisti del PGA Tour negli anni Settanta, vincendo l’Open Championship nel 73 e concludendo al secondo posto ben quattro Masters e uno US Open. Appesa la sacca al chiodo è diventato uno dei più noti architetti statunitensi di campi da golf.

Così, nel corso di un’intervista a Golfweek, alla domanda sul talento di Rory McIlroy ha dichiarato come il nord irlandese non abbia la determinazione e la volontà per essere il migliore.

Un paio di giorni fa è arrivata la risposta di McIlroy, sempre da Golfweek: “Ho dimostrato in tutta la mia carriera che voglio vincere ed essere il migliore. Sono riuscito anche a essere il numero 1 e metto tutto il mio impegno e il mio cuore in ogni allenamento e sfida. Penso che questa critica non sia giusta”.

Sebbene a McIlroy non siano state mosse critiche sulla tecnica o talento, che gli viene universalmente riconosciuto, ha voluto aggiungere: “Non ho mai incontrato Weiskopf in vita mia. Deduco quindi che le dichiarazioni che fa dipendano da ciò che vede dall’esterno o in televisione. So che posso fare meglio ma lavoro ogni giorno per far sì che ciò accada”.

Il 31enne di Hollywood, oggi al quarto posto del world ranking, è parso comprensibilmente infastidito dalle dichiarazioni. Dopo la nascita della figlia Poppy, l’ex numero uno al mondo è stato meno protagonista, almeno fuori dal campo. Ora, dopo le risposte verbali, tutti attendono quelle sul campo perché “verba volant victoria manent”.