Invitational Banca Generali Private Banking: Bruno Manera, perfetto padrone di casa della giornata, ci ha raccontato obiettivi e traguardi di questi 13 anni di puro golf.

Ci sarà un motivo se si sono presentati in 120 il 20 ottobre sui tee di partenza del Golf Club Cherasco per la tappa conclusiva dell’Invitational Banca Generali Private Banking. Lo ha evidenziato con concretezza e la solita ironia e gentilezza Bruno Manera, head of recruiting dell’istituto bancario.

L’organizzazione, d’altra parte, è precisa e puntuale, con i numerosi sponsor che ogni anno arricchiscono con la loro presenza uno dei circuiti più apprezzati e attesi del calendario amateur italiano.

Un ringraziamento quindi a Gerard Perregaux, importante casa orologiera svizzera con oltre 200 anni di tradizione, a Chervò che ha “vestito” tutte le tappe con la sua eleganza senza tempo non dimenticando la tecnicità dei tessuti, a Vontobel, sponsor storico, che omaggia sempre i partecipanti con un tris di palline Titleist. Grazie a Golfinger e ai suoi carrelli che hanno catalizzato l’attenzione dei golfisti, a Terra di Lane, che ha portato in campo la sua prestigiosa tradizione tessile e sartoriale biellese per finire con Villa Crespi e Bevande Futuriste, con i suoi prodotti naturali funzionali al benessere di corpo e mente.

Durante quest’anno così particolare e difficile, com’è riuscita Banca Generali Private a stare vicina ai suoi clienti e come li ha supportati?

Il 2020 è stato sicuramente un anno senza precedenti dal secondo dopoguerra a oggi. Noi di Banca Generali Private abbiamo affiancato i clienti fin dalle prime fasi della crisi a inizio febbraio, guidando da subito le famiglie nelle scelte chiave di protezione dei patrimoni. In particolare, abbiamo accompagnato i risparmiatori nella rimodulazione dei loro investimenti verso soluzioni maggiormente decorrelate dai mercati finanziari.

Ci siamo mossi per fornire un supporto concreto al tessuto economico e produttivo e abbiamo dato vita a BG4Real Economy, un progetto interamente dedicato al supporto dell’economia reale con soluzioni di investimento alternative e di grande valore.

Quand’è nata la sua passione per il golf?

Precisamente 15 anni fa. Quando smisi di giocare a calcio e sciare. Qualcuno mi suggerì di provare questo sport. Lo scetticismo iniziale si trasformò subito una vera e propria passione. Ormai mia moglie ed io viviamo di pane e golf.

Il circuito Banca Generali Private ha festeggiato 13 anni. Quali sono i prossimi obiettivi per il 2021?

Vogliamo alzare sempre più l’asticella per offrire ai nostri ospiti un’esperienza ancora più completa e coinvolgente. Ovviamente dovremo valutare con attenzione l’evoluzione della situazione sanitaria, ma abbiamo già alcune idee alle quali stiamo lavorando.

Un bilancio di questi primi 13 anni?

È sicuramente positivo. Siamo partiti quasi per gioco con un piccolo circuito e pochi ospiti, per arrivare oggi ad avere uno degli Invitational di maggior successo nel panorama aziendale italiano.

Ogni anno riusciamo a ospitare oltre 1.000 appassionati, regalando loro una giornata interamente dedicata al golf.

Qual è il complimento più apprezzato che le hanno rivolto sui campi da golf?

Quello di essere uno dei circuiti più belli d’Italia. Questo mi fa molto piacere perché ogni anno cerchiamo sempre di offrire qualcosa di nuovo e appagante a tutti i nostri ospiti e amici.

Ci sono state anche critiche?

L’unica che ricorre è quella di non riuscire mai a far giocare tutti quelli che lo vorrebbero. Oltre 150 persone con partenza shotgun sono difficili da mettere in campo.

Quanti clienti, dipendenti o collaboratori si sono appassionati a questo sport?

Nel corso degli anni molti colleghi hanno iniziato a giocare. In fondo, il golf è passione, precisione e cura dei dettagli. Una perfetta metafora del nostro lavoro. I nostri private banker e wealth manager mettono infatti questi elementi ogni giorno al servizio delle famiglie italiane.