La leggenda del golf Jack Nicklaus ha compiuto martedì 21 gennaio 80 anni. Un traguardo importante per il golfista più forte di sempre. Eppure per Big Jack l’80 è solo un numero e non punto di arrivo.
Sono tantissime le cose che ancora desidera fare: disegnare campi da golf, dedicarsi alla sua fondazione benefica insieme alla moglie e organizzare tornei.
“Non ho nessuna intenzione di ritirarmi né ora né in futuro. Ho ancora un sacco di cose da fare e di certo non mi rannicchierò in un angolo sul divano di casa con una banana verde in mano in attesa che maturi”.

Un uomo con un appetito insaziabile di vita; una grinta e volontà ancora troppo forti per essere frenate da un semplice numero in più sulla carta d’identità.

Tutti conoscono i successi dell’Orso d’Oro. 73 tornei vinti in carriera, 18 dei quali major (record ancora imbattuto) guadagnati sul campo in tre decadi diverse.
L’uomo dei record, il campione che vinse il suo ultimo Masters all’età di 46 anni, pensa al futuro e, soprattutto, alla Nicklaus Children’s Health Care Foundation alla quale sta dedicando quasi tutte le sue energie insieme a Barbara, sua moglie da ben 60 anni.
Campione anche di solidarietà, da sempre è al fianco dei meno fortunati. Lo scorso dicembre ha messo all’asta il suo orologio icona, un Rolex Day-Date 1803 (in oro 18 carati), venduto per 1 milione di dollari.

I consigli che portano bene

Sono tantissime le stelle del golf che con regolare puntualità si presentano da lui per chiedere consigli o semplicemente per fare due chiacchiere. Nomi con Rory McIlroy, Rickie Fowler, Justin Thomas, Patrick Cantlay e Dustin Johnson. E poi ci sono giocatori come Trevor Immelman e Charl Schwartzel che gli hanno chiesto come giocare e approcciarsi all’Augusta National, e ora sono campioni Masters.

Tanti auguri Big Jack

Gli auguri alla leggenda del golf sono arrivati da tutto il mondo, dalla politica, allo sport e allo spettacolo.
Uno più di tutti, il suo grande amico, nonché rivale di sempre, Gary Player.

“Jack non è un semplice golfista. Jack è un’ideale. Il più grande campione che il golf abbia mai conosciuto ma anche la quintessenza di classe, dignità, sportività e altruismo. Uno dei momenti per me indelebili è il Masters del 1986. Jack arrivava ad Augusta con una nube nera sopra la testa. In molti lo davano ormai per giocatore finito, lo chiamavano “l’Orso Vecchio” e si spargeva sempre di più la voce che fosse in bancarotta. Era domenica e lui era in contention per la vittoria. Eravamo in spogliatoio e lo vedevo teso e nervoso, intento a offuscare tutte le dicerie che aleggiavano sul suo conto. Non feci nulla di plateale. Lo guardai negli occhi e gli dissi: “Puoi farcela”. Lui mi guardò e con la determinazione che da sempre lo contraddistinse mi disse semplicemente: “Lo so, ce la posso fare”. Beh il resto è storia. Tanti auguri caro Jack!”.