Mercoledì 6 marzo esce su Netflix la seconda stagione di “Full Swing”, il documentario che racconta il dietro le quinte del golf professionistico mondiale.

Al pari della prima stagione, si tratterà di uno show estremamente divertente, ma al contempo un pò incompleto e contraddittorio.

Gli episodi di Full Swing su Netflix

Per esempio, nel secondo episodio, nel bel mezzo della stagione del PGA Tour e a qualche inciampo sull’argomento del LIV, abbiamo un assaggio della cena dei campioni svoltasi al PGA Championship.

Netflix nel quarto episodio cerca di convincerci che è molto importante che Tom Kim faccia delle buone prestazioni nei vari major.

Nonostante il 16° posto al Masters sia stato il suo miglior piazzamento in un major, hanno poi ignorato completamente il suo ottavo posto allo U.S. Open, nel senso che non lo mostrano e non lo menzionano nemmeno una volta – perché la produzione vuole che il suo secondo posto a Hoylake sia il pezzo forte del finale, e quindi una precedente Top 10 rovinerebbe tutto.

Nel frattempo, vengono mostrati filmati di Jack Nicklaus, Jordan Spieth e Tiger Woods che vincono i loro major in giovane età per far passare l’idea che Tom Kim debba vincere subito.

Il film fallisce su questo piano, risultando persino un po’ disonesto per un documentario.

Ci sono comunque dei momenti fantastici e divertenti e, nonostante la narrazione inconsistente, Tom Kim risulta molto simpatico.

Andando avanti con gli episodi si arriva pian piano alle puntate più divertenti.

Joel Dahmen ancora protagonista di Full Swing

Per la seconda stagione consecutiva, l’episodio Joel Dahmen/Geno Bonnalie è un vero e proprio show.

Questa volta i due sono in coppia con Wyndham Clark e le due narrazioni delle lotte di Dahmen con la sua nuova fama e dell’ascesa di Clark dopo un passato difficile, si integrano magnificamente.

In che modo? Perché, pur essendoci una narrazione in divenire, riusciamo a vedere come queste due persone diverse affrontano le avversità in uno sport difficile come il golf e, quando lasciano scorrere la storia, la prodigiosa regia risplende.

La seconda metà della stagione è una serie di storie di prim’ordine.

La Ryder Cup su Netflix

Dopo una puntata sorprendentemente divertente sui fratelli Fitzpatrick, si passa allo scontro epico tra Justin Thomas e Keegan Bradley in lizza per la Ryder Cup di Roma.

Justin Thomas è popolare, carismatico ed è amico di Zach Johnson, mentre Bradley è un outsider in tutti i sensi.

Il ritratto di Thomas, in particolare, è meraviglioso, quasi machiavellico, ma non in modo sinistro.

Sfrutta semplicemente il suo carattere per avvicinarsi a Johnson e rende molto più difficile per il capitano respingerlo.

È una sottile lezione di diplomazia e, sebbene i suoi trascorsi negli eventi di squadra lo abbiano reso la scelta più giusta, dopo aver visto l’episodio è chiaro che Bradley non abbia mai avuto una reale possibilità di essere selezionato.

Sono 45 minuti di televisione eccezionali e, soprattutto, è il tipo di storia che, nel 2023, solo “Full Swing” avrebbe potuto raccontare.

Dove solo Netflix può arrivare

Con l’accesso sempre più ristretto per i giornalisti di rango ogni anno che passa in certe situazioni, la capacità di Netflix di andare “dietro le quinte ” offre una grande opportunità di far luce su momenti altrimenti preclusi al pubblico.

Il rovescio della medaglia è che gli ultimi due episodi soffrono della mancanza di accesso agli spogliatoi di Roma, ma si tratta più di sfortuna che di un fallimento narrativo, e si sarebbe potuto fare molto peggio del semplice racconto del viaggio del Team USA in Europa.

Alcuni difetti rimangono invariati anche nella seconda stagione, come la continua incapacità dello show di raccontare la storia del LIV Golf con una certa coerenza.

Il meglio che riescono a fare su questo fronte è l’insistenza sul fatto che tutti avevano dato per spacciati i giocatori del LIV prima che sconvolgessero il mondo al Masters, il che non corrisponde affatto alla realtà.

A metà della stagione sembra addirittura una ripetizione della prima stagione, dove un singolo episodio con il duo irresistibile Joel Dahmen/Geno Bonnalie sarebbe stato il fulcro della narrazione.

Questa volta, però, “Full Swing” ha raggiunto il suo massimo esattamente al momento giusto e l’episodio finale è un vero trionfo.

Non vi resta a questo punto che seguire la seconda stagione di “Full Swing” tutta d’un fiato su Netflix.

Si alzi il sipario. Che lo spettacolo abbaia inizio.

(Fonte Golf Digest)