Ci sono coppie famose e inventate dalla matita di un fumettista che rimarranno sempre nella memoria di ognuno di noi.
Batman e Robin, Dylan Dog e Groucho Marx, Jonh Lennon e Yoko Ono, Fred Aster e Ginger Rogers, Stanlio e Olio…
Nello sport invece, per anni ce n’è stata una su tutte: Tiger Woods e Steve Williams.

Quella tra il Fenomeno californiano e il suo ex-caddie neozelandese è una relazione durata 12 anni costellata di successi, traguardi e una montagna di soldi. Si stima che il caddie abbia guadagnato dai 9 ai 12 milioni di dollari.

Un rapporto di stima e amicizia reciproca. Williams non solo vinse 72 tornei e 13 major ma fu anche testimone di nozze di Tiger.

Sono tantissimi gli aneddoti che Williams ha raccontato nel docufilm della HBO dedicato al campione e intitolato “Tiger”.
“Non potrò mai dimenticare la passione che aveva per il golf. Non poteva farne a meno. Giocare, essere perfetto, sempre, era diventata quasi un’ossessione” – continua Steve Williams – “Ricordo che eravamo a Toronto e stavamo guidando lungo l’autostrada e lui mi disse, ‘Stevie, ferma la macchina, ferma la macchina’. A qual punto è uscito dalla vettura, ha tirato fuori un ferro dalla sacca nel bagagliaio e ha iniziato a swingare. Aveva una sensazione negativa nel suo backswing e non poteva aspettare di arrivare a destinazione. Doveva in tutti i modi sistemarla. Ovunque si trovasse”.

Non è tutto rose e fiori

Ma la vita non è tutta Giacche Verdi e Grandi Slam anche per Tiger Woods. Williams ha assistito infatti in prima persona a quanto possa essere divertente essere al vertice del mondo del golf, ma anche quanto possa essere frustrante. Il racconto continua con nuovi aneddoti anche sulla fragilità del 15 volte campione major. “Diventi un’icona sportiva globale, senti che non puoi più essere pienamente te stesso perché hai così tante persone che dipendono da te, così tante persone hanno investito su di te che la pressione diventa insopportabile”.

“Essere Tiger Woods aveva messo a dura prova Tiger Woods”

Williams pensa alle esperienze di quegli anni alle ore trascorse al fianco di Tiger. Poche altre relazioni al mondo rispecchiano quella di un giocatore e del suo caddie. E, nello stesso tempo, pochi altri caddie funzionano per un giocatore come Williams è stato per Woods.

Steve Williams e il punto di rottura

Nel 2010, al rientro in campo di Tiger dopo lo scandalo del “sexgate” che lo aveva travolto, Woods e Williams si classificarono quarti al Masters. Da lì in poi Tiger avrebbe deciso di fare un ulteriore stop dalle competizioni. È in quel momento che il caddie chiese al suo giocatore se, nel frattempo, poteva supportare temporaneamente Adam Scott.

Apparentemente Tiger non aveva fatto nessuna obiezione ma pochi giorni dopo, Steve Williams ricevette una chiamata. Da quel momento il loro rapporto si interruppe, per sempre.

Un licenziamento che fa male. Steve Williams sfogò sulle pagine del quotidiano New Zealand Herald la la sua rabbia per la fine di un rapporto di lavoro lungo 12 anni.

“Guardando indietro so di aver sprecato gli ultimi due anni della mia vita per colpa sua. Capisco che queste cose facciano parte del gioco, ma vengo allontanato dopo essergli rimasto incredibilmente leale nel periodo più difficile della sua vita. E subito dopo ha deciso che aveva bisogno di un cambiamento”.

Sono passati diversi anni, Steve Williams è diventato caddie di Adam Scott e le acque sembrano essersi calmate.

Tra tutte le dichiarazioni fatte da Williams ce n’è una su tutte che vogliamo riportarvi: “Quando capisci cosa significhi essere Tiger Woods, essere nei suoi panni, affrontare quello che fa, non puoi fare a meno di ammirare quel ragazzo e cercare di proteggerlo in tutti i modi”.