“Tiger” è il titolo che chiarisce tutto subito. Andrà in onda nelle prossime domeniche un documentario interamente dedicato al più grande giocatore di golf della storia recente. Anche per celebrare i 25 anni da professionista di Woods, la famosa emittente televisiva HBO ha deciso di realizzare due lunghe puntate che riassumono la sua vita. Inserita nel gruppo che fa capo al colosso WarnerMedia, HBO ha nel suo portfolio film e serial tra i più popolari in assoluto. Basterà qualche nome per ricordarlo: Il Trono di Spade, I Soprano, True Blood, Boardwalk Empire, Big Little Lies, L’Amica Geniale, The Young e The New Pope, True Detective…

Saranno in totale circa tre ore di spettacolo. Appuntamento alle 21:00 Eastern Time, cioè prima serata, negli Stati Uniti. “Tiger” non propone interviste esclusive con Woods. I co-registi Matt Hamachek e Matthew Heineman hanno fatto due richieste per parlargli. La prima all’inizio delle riprese e l’altra mentre il team della HBO si avvicinava alla produzione. Il Fenomeno però ha rifiutato in entrambe le occasioni, trincerandosi dietro un conflitto contrattuale.

Heineman e Hamachek hanno perciò fatto affidamento su diverse migliaia di ore di filmati d’archivio. Fra questi 50-60 ore di interviste con oltre una ventina di persone. I registi si sono anche appoggiati alla biografia di Tiger Woods del 2018 scritta da Jeff Benedict e Armen Keteyian, coinvolti nel lavoro del film.

La prima parte del video si concentra sull’infanzia di Tiger e sulla sua maturazione. Tra gli intervistati Maureen Decker, maestra d’asilo di Tiger, la sua ragazza del liceo, Dina Gravell, e il suo ex caddie, Steve Williams. In primo piano il suo apporto altalenante con il padre. I produttori nel docufilm sottolineano il costante e meticoloso  impegno di Earl per rafforzare la forza mentale del figlio. Tiger ha lottato a lungo per accettare anche gli errori del padre, in una lunga e complicata relazione. Ma questo fatto li ha portati a dividersi negli ultimi anni di vita di Earl.

La seconda parte del documentario inizia all’indomani della morte di Earl. Un momento quanto mai difficile, quando Tiger appariva inchiodato tra il dolore e l’esplosione del suo ruolo di superstar internazionale. Poi la storia precipitò verso il famigerato Giorno del Ringraziamento del 2009. E il successivo divorzio dalla moglie Elin, con lunghi strascichi giudiziari che inevitabilmente hanno coinvolto anche i due figli. Qui Hamachek e Heineman propongono il loro protagonista come una vittima delle sue stesse azioni, che lo porteranno a un terribile e lungo periodo di sbandamento.

Tuttavia, molto prima che una delle amanti più note di Tiger, Rachel Uchitel, appaia sullo schermo, è chiaro che i registi non hanno intenzione di evitare i capitoli più difficili della sua vita. L’obiettivo è raccontare tutta la storia in modo accurato, con ogni dettaglio che deve essere presente per una precisa ragione. E per questo “Tiger” esplora senza remore gli alti e i bassi incredibili della vita e della carriera di Woods.

Il film si chiude come era iniziato, cioè con la voce di Earl Woods che si rivolge a Tiger. L’ultima è questa sua frase: “Ti lascio il mio tesoro. Per favore accettalo e usalo con saggezza.” Parole universali fra padre e figlio. Parole che possono essere valide per ognuno di noi.