Sarà un grande Open d’Italia. A cominciare dal field di partecipazione, che si presenta come uno dei più importanti nei suoi 76 anni di storia. Al momento in cui scriviamo queste note, nomi come quelli di Justin Rose, Shane Lowry, Paul Casey e del nostro Francesco Molinari sono già sufficienti per assicurare uno spettacolo sportivo di altissimo livello,.

Secondo punto a favore il terreno di gara. Il Percorso Ovest dell’Olgiata, oltre a essere uno dei più belli d’Italia, ha lunghezza e difficoltà tali da vero primattore. Andrea Pavan, ormai grande protagonista ai massimi livelli europei, lo illustra in un’analisi buca per buca sul numero di ottobre di Golf & Turismo. Basta leggerla per capire come i quasi 6.900 metri dell’Olgiata daranno filo da torcere anche ai campioni più titolati.

Eccellente la copertura televisiva di cui potrà godere l’Open 2019. In base ad accordi stipulati da Infront (Official Advisor della FIG) verrà infatti trasmesso da Rai Sport, Sky Sport e GOLFTV. La televisione nazionale ha in programma un’ora di sintesi nei primi tre giri e la diretta in chiaro nella giornata finale. Le altre due emittenti trasmetteranno invece l’intero torneo, sulla piattaforma satellitare (Sky Sport Uno) e in streaming (GOLFTV, in collaborazione con Discovery).

Resta da verificare l’aspetto dell’ingresso a pagamento. Siamo senz’altro d’accordo sul fatto che uno spettacolo sportivo di alto livello debba far pagare i suoi spettatori. E, come abbiamo visto, quello dell’Olgiata lo sarà. Ma l’unica esperienza di questo genere, quando l’Open si è disputato a Torino, non ha dato i risultati sperati.

I costi dei biglietti a Roma non sono certo proibitivi (per i quattro giri 50 euro, scontati a 40 per i tesserati FIG, 15 euro per giovedì e venerdì, 20 per sabato e domenica), ma temiamo che solo chi conosce già il golf sarà interessato a partecipare. Inoltre, nel Lazio i giocatori sono meno di novemila e non sappiamo quanti dal nord saranno disposti alla trasferta per vivere l’evento dal vivo.

Nel 2017, anno dello straordinario record milanese (73.000 spettatori nei quattro giorni di gare), l’Open aveva invece potuto contare sul bacino d’utenza lombardo (24.000 giocatori), sulle regioni vicine e sulla fantastica posizione nel Parco di Monza.

Leggermente diversa la situazione su altri pianeti golfistici. A fine ottobre, il PGA Tour sbarca in Giappone. Ci sarà anche Tiger Woods: la sua presenza già rappresenta un richiamo irresistibile ed è prevista anche quella di molti altri big mondiali. L’Accordia Golf Narashino, scelto per l’evento, è nei sobborghi nord est di Tokyo, megalopoli da oltre 13 milioni di abitanti. E in Giappone quasi un abitante su dieci è golfista.

Morale: sul sito della gara si poteva scoprire che gli unici biglietti ancora disponibili fin da inizio settembre erano quelli per il mercoledì di prova. A 50 euro. Il resto era già “sold out”. Dai “quattro giorni standard” (330 euro), a quelli da “prima fila” (570), agli ambitissimi “VIP Lounge Ticket” (5.000, sì avete letto bene, cinquemila), i tifosi nipponici avevano svuotato il botteghino con grande anticipo.

Per inciso, la gara si chiama The Zozo Championship, sponsorizzata dal maggiore gruppo di abbigliamento giapponese con vendita online. Il suo principale azionista, il miliardario 42enne Yusaku Maezawa, ha di recente ceduto le sue quote a Yahoo Japan per una cifra astronomica. E a Mr. Maezawa devono proprio piacere le stelle, visto che è il primo passeggero prenotato per il viaggio attorno alla luna con il razzo SpaceX.

L’altro miliardario a capo del progetto, Elon Musk, non ha rivelato quanto il tycoon giapponese abbia già pagato il biglietto. Si è limitato a dire: “Tanti, tanti soldi.”