Telefonata con una delle giocatrici più determinate in campo italiano. Alessia Nobilio cammina sicura sui percorsi di tutto il mondo e vince portando la maglia azzurra ai massimi livelli.

La leggenda vuole che dove cammini lei i fairway ‘scottino’ e che le avversarie avvertano la sua energia a distanza.

Un’intervista con la più forte amateur italiana nel mondo, alla ricerca di quel segreto che non ha ancora svelato a nessuno.

Alessia, sono emozionato. Non ho mai parlato con la terza giocatrice più forte del mondo. Basta un inchino o devo fare di più?

Basta che non esageri con le tue solite domande scomode. Sono felice, ero quinta ma la vittoria in Portogallo mi ha permesso di guadagnare altre due posizioni. La stagione è partita alla grande, non potevo chiedere di più e non vedo l’ora arrivi la prossima competizione.

Vedo che nelle prime 15 del World Ranking ci sono quattro italiane, tutte compagne di Nazionale. Mi spieghi perché voi azzurre siete cosi forti a giocare a golf?

È vero e dobbiamo ringraziare tutto lo staff della Federazione Italiana Golf. Ci seguono benissimo, con qualità e costanza. I programmi per i raduni e per le gare sono splendidi e ci sono sempre per ogni nostro dubbio, questo è fondamentale per noi.

Ti seguo in campo da quando eri alta come la sacca, secondo me hai capito da tempo di voler lottare tutta la vita per questo sport, o sbaglio?

Assolutamente sì, l’ho capito dalla prima lezione di golf. Sto dedicando tutta la mia vita a questo sport, ovviamente facendo qualche sacrificio in più a scuola. Adesso ho scelto la strada dell’università americana, perché il mio sogno, sappilo, è giocare sul circuito dell’LPGA.

Perché ti piace il golf?

Ci sono tanti motivi ma il principale è che è uno sport individuale dove riesco a ritrovare me stessa ed esprimere la mia grinta. Se non mi fossi innamorata del golf, probabilmente il tennis sarebbe stata un’ottima alternativa. Prima o poi mi metterò alla prova anche lì, ci ho sempre pensato.

Però dovresti chiedermi scusa, lo sai? Ogni volta che facevi bogey o arrivavi seconda quando ti seguivo in campo mi guardavi male. Però credo sia sempre stata voglia di vincere o paura dell’intervista?

È vero! (ride).

Era voglia di vincere, comunque.

Nella mia vita sono arrivata troppe volte seconda (10 nei circuiti internazionali) ma questo mi ha permesso di capire come conquistare il gradino più alto del podio e di gustare la vittoria nel migliore dei modi. E poi dai, come si fa ad avere paura di te?

Alessia, che colpo speciale riesci a sfoderare quando sei sotto pressione?

Riesco a essere sempre molto regolare dal tee anche se ho un volo di palla sempre da destra a sinistra. Ultimamente sul putt ho delle buone sensazioni, imbuco quando serve.

Ma soprattutto, quanta forza di volontà e carattere hai? Ci dai sempre la sensazione di spingere la palla in buca con la forza del pensiero, tipo Guerre Stellari…

Ho uno sguardo aggressivo quando gioco. Me lo dite tutti ma io non me ne rendo conto. Probabilmente la convinzione deriva dal fatto che mi concentro molto e cerco di dare tutta me stessa. Ogni singolo colpo merita tutta l’energia che ho, sempre.

Ho saputo che hai un grande team che ti segue costantemente, come una vera proette. Chi sono e su cosa stai lavorando?

Per tutti i settori del gioco mi seguono Roberto Zappa e Roberto Recchione. Luigi Zappa durante i raduni controlla insieme a me il gioco corto.

A casa ho un nuovo preparatore atletico che si interfaccia con Sergio Manenti, il preparatore atletico della Nazionale.

Sto lavorando anche con Alessandra Averna, è la mia mental coach. Mi piace avere un team così preparato al mio fianco.

Parliamo di obiettivi, scegli con calma. Prima amateur al mondo, prima all’Augusta National Woman’s oppure vittoria all’esordio da professionista?

Bella domanda, per la fine dell’anno vorrei essere la prima giocatrice al mondo nell’ordine di merito mondiale amateur. Questo non solo per soddisfazione ma per poter accedere ad alcune gare fondamentali da professionista.

Fammi uscire un secondo dal campo da golf, sei fidanzata? Lo faccio per i tuoi fan…

Non sono fidanzata, cioè, insomma, sono impegnata. Si dice così, no? Chiedo l’aiuto del pubblico…

A proposito di fan, senti la pressione di essere un modello per le giovani ragazze della Nazionale o delle gare Giovanili?

Non so se mi vedano come un modello ma sono sempre disponibile a dare consigli a chi li chieda.

Ho appena iniziato il mio cammino golfistico ma credo di aver già accumulato qualche pillola di esperienza per le più giovani. Io e Benedetta Moresco parliamo spesso con le ragazze più giovani della Nazionale.

Svelaci una curiosità: tremi sul tee della 1 di un grande evento? E su quello della 18 quando sei leader? Come in Portogallo?

In Portogallo avevo qualche colpo di vantaggio alla 18 ma devo dirti che è successo lo stesso. Non tremavo per la paura, ma per la felicità di essere vicina alla vittoria. 

Caddie fisso o amici in campo?

Dico amici perché mi diverte averli vicino per 18 buche. Poi un domani vedremo ma per ora preferisco la loro compagnia.

Ecco, io mi vorrei candidare come tuo caddie. Magari non vedo le linee come i tuoi coach della Nazionale sui green ma potrei farti ridere parecchio durante il giro.

Lasciamo perdere? Però in effetti potrebbe far ridere un giro con “Il Belli” che mi porta la sacca…

Ale, a fine intervista puoi dirci la verità. Inizia così la frase: “Il mio segreto per vincere a golf è…..”

Il mio segreto per vincere a golf è tanto, tanto, tanto allenamento e non smettere mai di credere in se stessi.

Grazie Alessia, sei speciale e un grande esempio di dedizione. Ma come al solito vorrei due promesse…

Eccolo, arriva…

Gradirei l’esclusiva della prossima intervista da numero 1 del World Ranking o di quella della prima vittoria da proette.

……e la seconda promessa che mi fa più paura della prima?

Facciamo una Louisiana a cinque? Io, te e le altre mitiche 4 del World Ranking contro i miei amici. Vorrei vincere con distacco di 10 colpi, almeno per una volta nella vita.

Affare fatto. Fai tagliare il tee delle donne dal greenkeeper per te, ovviamente. Noi ragazze partiamo “dai bianchi” come piace dire a voi maschietti. Organizzala, ma se non ti metti la parrucca non veniamo.