Fin da ragazzino ho sempre e solo voluto fare un lavoro nella mia vita, il giocatore di Tour. Il mio desiderio era allenarmi a fondo in campo pratica, giocare su un sacco di campi fantastici ogni settimana e avere una bellissima sacca con il mio nome scritto sopra.

Tutto quello che ho realizzato con impegno in questi anni l’ho fatto per avvicinarmi sempre di più a quel sogno e oggi posso dire che quel sogno si è avverato in pieno.

Sono stato fortunato ad aver avuto la possibilità di vedere da vicino molti professionisti che venivano a praticare al mio circolo, il Royal Oaks, a Dallas, dove si allenavano con il mio coach, Randy Smith. Da quando avevo sette anni ho potuto così capire quale fosse il lavoro necessario per poter giocare ai massimi livelli, dai colpi alla preparazione fisica all’atteggiamento mentale.

Professionisti del calibro di Justin Leonard, Harrison Frazar e Gary Woodland, che sono stati ottimi giocatori e hanno vinto molto in carriera, mi hanno insegnato cosa dovevo fare se volevo davvero diventare qualcuno nel golf.

Poi si è trattato di mettersi al lavoro e concentrarsi sui loro consigli, passo dopo passo, dal golf giovanile a quello universitario sino alla Qualifying School per prendere la carta.

Come professionista si è trattato di apportare piccoli miglioramenti graduali al mio gioco e al mio corpo e mantenere l’attenzione e gli obiettivi sempre sul breve termine. Vincere più volte e arrivare oggi al primo posto nel World Ranking, una cosa che va ben oltre i miei sogni da ragazzino, è stata la naturale conseguenza di aver mantenuto questo approccio. Affrontando ogni questione sempre nel modo più semplice e normale possibile, e proprio per questo non intendo cambiare nulla nemmeno in futuro.

Credo che questa sia una buona strategia che potete usare anche voi per raggiungere i vostri obiettivi: concentratevi sull’ottenere un costante e graduale miglioramento.

Con l’aiuto di Randy Smith, uno dei 50 migliori coach di Golf Digest negli Stati Uniti, voglio mostrarvi alcune cose che ho fatto e che vi potranno aiutare a raggiungere un livello successivo nel vostro gioco.

Migliorerete le basi, avrete una selezione di colpi più ampia che si adatterà a diverse situazioni e una maggiore sicurezza nel realizzare quei colpi con successo.

COLLEGA IL TUO OBIETTIVO ALLA TUA LINEA

Un grande miglioramento nel mio gioco l’ho visto nel putt. Il putt era uno dei miei punti forti crescendo ma quando entrai per la prima volta nel PGA Tour, nel 2019, cominciai a puttare male. Tornare ad alcune nozioni di base pre-putt e seguirle alla lettera mi ha reso molto più regolare. Questo è fondamentale per giocare bene nei tornei.

Quando sono sul green io divido il putt che devo eseguire in tre parti e leggo ogni segmento separatamente, prestando la massima attenzione alla frazione più vicina alla buca (pagina a fianco). Perché l’ultimo terzo? Quando la palla rallenta, reagisce maggiormente alla pendenza. Inoltre, leggendo il green in questo modo, riesco a vedere tutto il percorso che la palla intraprenderà verso la buca. Trovo sia molto più affidabile rispetto a scegliere un punto sul green dove il putt calerà. Quando fate questa seconda cosa, spesso inconsciamente cercate di “imbrogliare” il vostro corpo, girandolo verso la buca e, così facendo, il vostro allineamento non corrisponderà alla vostra lettura del green. Bisogna invece assicurarsi che le braccia e i piedi siano paralleli alla linea di partenza del putt e che le ginocchia abbiano una certa flessione per rimuovere la tensione dalla parte superiore del corpo (foto a fianco).

SEMPLIFICA I TUOI COLPI CORTI

Migliorare il gioco intorno ai green significa migliorare di parecchio il vostro risultato. Per essere più regolari ripensate a come usate le mani quando fate questi colpi. Per esempio, per colpire un normale colpo dal bunker mi metto con la palla avanti e le mani leggermente indietro in modo che lo shaft sia inclinato lontano dal bersaglio. Poi faccio una rotazione indietro mantenendo il peso al centro e attraverso il colpo (foto a fianco) usando molto meno i polsi rispetto a quanto li usano molti altri giocatori. Non c’è bisogno di usare troppo le mani per fare un buon colpo. Le mie mani sono attive solo se voglio dare più spin alla palla. Le userò per accelerare il rilascio della testa del bastone. 

Lo stesso discorso vale per il pitch. Le mie mani non si muovono molto quando eseguo questo colpo. Mi piace colpire quello che chiamo un “gancio spinnato” (foto sotto), perché la palla in questo modo atterra e rotola in modo controllato. Per eseguirlo mettetevi con la faccia square e sentitevi come se voleste riportare lo shaft del bastone nella stessa posizione in cui si trovava all’address, quando colpite la palla. L’idea è di non stringere il grip e di usare l’azione delle mani per riportare il bastone verso la palla. Continuate a girare il petto e a ruotare il bastone, così farete scivolare la testa del bastone lungo il terreno e prenderete la palla pulita. Se fate delle grosse zolle quando tirate il pitch probabilmente state usando troppo le mani.

CON I FERRI MENO FATE MEGLIO È 

Capisco che quando vedete un professionista tirare un ferro 7 da 180 metri volete andare in campo e tirare dei ferri 7 lunghi uguali ma per ottenere il massimo da questi bastoni dovete concentrarvi sul colpire la palla in modo solido piuttosto che potente. La qualità del contatto palla con un ferro è la più grande differenza tra le prestazioni di un giocatore del Tour e quelle di un dilettante, anche di un buon giocatore di circolo. Il suono che fanno i ferri è completamente diverso. 

Quindi come potete diventare più regolari con i vostri ferri? Iniziate con il vostro backswing. Le mie braccia ruotano indietro fino a quando il mio corpo riesce a girare completamente e il dorso della mia mano sinistra corrisponde alla faccia del bastone (foto a sinistra). Se le vostre braccia superano la rotazione del busto e iniziate a girare la faccia del bastone con le mani dovrete passare la prima parte del vostro downswing a riorganizzare tutte le diverse parti solo per riuscire a colpire la palla.  

Un altro suggerimento: a Randy Smith piace dirmi di rimanere in equilibrio e di pensare allo swing come a una raccolta di velocità che fluirà verso il basso attraverso un’esplosione all’impatto. Non ci sono tagli o strappi o torsioni del grip. Un buon modo per evitare di farlo è quello di mantenere il braccio davanti morbido e il gomito leggermente flesso quando si arriva all’apice. Quando siete rilassati è meno probabile che muoverete il bastone a scatti.

SCEGLI COME FAR VOLARE LA PALLA IN BASE ALLA TUA POSIZIONE

Quando il vento, la forma della buca o la situazione della gara mi dicono di non tirare a bomba il drive io mi ascolto e rimetto quel bastone in sacca. Al suo posto spesso scelgo di tirare un colpo basso e tagliato con il legno 3 perché è più facile da controllare. Quando ho vinto il WGC-Dell Technologies Match Play la mia strategia fu di concentrarmi sulla posizione della palla invece che sulla distanza che avrebbe fatto. Sul campo relativamente corto e duro dell’Austin Country Club, soprattutto quando le buche erano sottovento, io miravo al bordo sinistro del fairway, colpivo una palla bassa e guardavo come girava a destra per poi cadere lungo il fairway. 

Per giocare la mia palla bassa tagliata, spostate le mani leggermente in avanti e mettetevi con i piedi un pochino più vicino alla palla, che metterete su un tee molto basso. Questo renderà il vostro swing e il vostro angolo d’attacco più verticali (foto a destra), come quando colpite un ibrido. Questo colpo potrebbe anche lasciarvi un piccolo graffio sul bastone se fate la zolla. La vostra posizione all’address influenzerà il volo della palla. Per fare un fade mi metto con il peso e la palla al centro, mentre per colpire un colpo basso col draw metto la palla sul piede dietro e resto col peso a destra. È molto probabile che mi vedrete giocare un colpo del genere all’Open Championship quest’estate a St Andrews.

PREIMPOSTARE LA SEQUENZA

Quando vado fuori sincronia col driver la colpa è quasi sempre di una reazione a catena che inizia dall’address. A volte spingo i fianchi lontano dal bersaglio e questo mi fa scivolare indietro e accovacciare invece di ruotare bene. Di conseguenza la mia spina dorsale si distende e il bastone sale, invece di ruotarmi intorno, fino a raggiungere una posizione in cui lo shaft punta a destra del bersaglio. Questa posizione trasversale all’apice fa andare fuori sincronia la sequenza del mio downswing e mi fa perdere il senso di dove si trovi la testa del bastone. A questo punto cerco di salvare il colpo con le mani, ma raramente finisce bene. 

Un buon modo di mettersi sulla palla per me, e anche per voi, è di portare i fianchi sopra le ginocchia e inclinare leggermente la cintura e le spalle verso l’alto (foto sotto). Da quella posizione di address più bilanciata posso facilmente ruotare verso destra e caricare il peso sulla gamba destra (foto destra). Quando girate invece di slittare è possibile ruotare di più le mani e allontanarle dal centro del petto, così avrete più spazio e tempo per swingare verso il basso con velocità. 

Quindi mettetevi nella posizione giusta all’address e poi fate lo swing con convinzione!