Il PGA Tour ha lanciato un nuovo sistema di bonus per premiare i giocatori che più di tutti hanno fatto crescere il golf nel mondo.

Si chiama Player Impact Program ed è la risposta alla Premier Golf League (PGL), un circuito voluto dal regime dell’Arabia Saudita che dal 2022 cercherà di attirare i giocatori più illustri con montepremi faraonici.

La PGL ha di fatto costretto il PGA Tour a escogitare un piano per premiare le stelle che più di tutte apportano benefici al golf e all’intero sistema tra sponsor e fan, indipendentemente dai loro risultati in campo.

I metodi di selezione saranno determinati in base al “punteggio di impatto” di ogni singolo giocatore. Tra le metriche in base alle quali verranno classificati ci sarà loro popolarità nelle ricerche google e attraverso i social network.
Infine, un algoritmo determinerà i punteggi finali e stilerà la classifica dei migliori 10.

Saranno ben 40 i milioni di dollari stanziati dal massimo circuito americano e saranno distribuiti tra i migliori 10 giocatori. Il campione che più di tutti avrà portato risultati positivi riceverà una prima moneta di 8 milioni di dollari.

“Tiger dovrebbe essere il numero 1 di quella lista, qualunque cosa accada”, ha detto Brooks Koepka – “È proprio grazie a lui se il golf è diventato popolare in tutto il mondo facendo accrescere i montepremi. Ed è grazie a lui se la maggior parte di noi oggi gioca a golf”.

Critiche “social”

Non mancano le critiche nei confronti di questa iniziativa.
Molti giocatori (e ovviamente non stiamo parlando dei top player) non hanno preso di buon occhio questo Player Impact Program.
La maggior parte dei giocatori ritiene questa iniziativa un’opportunità solo per chi è in cima alla classifica. In TV passano sempre gli stessi giocatori e chissà perché il canale americano predilige determinati campioni piuttosto che altri. Inoltre, i gettonati sono quelli con il maggior numero di follower sui social media e questo si traduce, ovviamente, in punti in più.
Il pensiero dominante è perché non fare qualcosa per aiutare tutti i membri del PGA Tour e non prediligerne solo una piccola fetta che, guarda caso, guadagna già cifre astronomiche.

Per correre ai ripari su questo ultimo aspetto il PGA Tour ha confermato la creazione una nuova business unit, la Player Partnerships all’interno del Player Relations Department, focalizzata su tutti i giocatori che fanno parte del circuito. Guidata dal vicepresidente Dan Glod, il gruppo Player Partnerships lavorerà in collaborazione con tutti i giocatori e i rispettivi manager per aiutare a massimizzare le opportunità di business di ogni membro del Tour fuori dal campo.