Daniel Berger nel terzo giro dell’AT&T Pro-AM aveva chiuso alla 18 con un doppio bogey. Palla in fuori limite e il resto era stato uno score in par senza possibilità di recupero sul celeberrimo par 5 finale di Pebble Beach. Oggi invece ha giocato la buca di chiusura in modo perfetto. Primo colpo: drive a sfiorare il famoso albero sulla destra del fairway, davanti al bunker. Secondo colpo: splendido ferro in green. E infine, putt da una decina di metri che si è spento con i giri contati proprio in mezzo alla buca. Il tutto da applausi per un eagle da manuale.

il 27enne di Plantation (Florida) è al suo quarto successo nel PGA Tour. Sul tee della 18 era appaiato a Maverick McNealy, che lo aveva preceduto chiudendo con un birdie. L’eagle finale di Berger (-18, 66 67 72 65, quest’ultimo miglior risultato dell’ultimo giro) ha tolto ogni dubbio di playoff, per la contenuta gioia di quello che fino a ieri era il numero 15 delle classifiche mondiali. Il successo consentirà a Berger di recuperare qualche posizione verso i top ten e intanto gli ha regalato un balzo in avanti di 53 posizioni nella FedEx Cup, che ora lo vede decimo.

McNealy (-16), miglior amateur del mondo durante il 2016 e 2017, ha una breve carriera sempre in bilico fra golf e grande business. Il padre, Scott McNealy, è infatti co-fondatore della Sun Microsystems, acquistata da Oracle una decina di anni fa per quasi 7 miliardi e mezzo di dollari. Il golf quindi per lui non è certo fondamentale dal punto di vista economico. Gioca per piacere e divertimento, come ha dichiarato. 25enne californiano, vive a Las Vegas con Danielle Grace Kang, golfista professionista vincitrice di un major nel 2017.

Alle spalle dei primi due, la coppia formata da Patrick Cantlay (miglior giocatore del field secondo il ranking mondiale) e Jordan Spieth. Entrambi si sono fermati a -15, il primo con un ottimo -4 di giornata, il secondo con un -2 acciuffato per i capelli nelle ultime due buche. Partito in testa, Spieth ha disputato un giro incolore fino alla 16 (tre bogey e altrettanti birdie), salvato poi in parte sui par 3 e 5 finali.

Il 27enne texano, vincitore di tre major, era scivolato fino al 92° posto delle classifiche mondiali. Il quarto posto della scorsa settimana al Waste Management e il terzo di Pebble Bech sembrano però indicare un momento di svolta per Spieth, tornato su eccellenti livelli. Anche se ancora con qualche errore di troppo.

Buone anche le prove di Paul Casey, quinto insieme a Nate Lashlay, e Jason Day, settimo appaiato a Hoffmann, Homa e Tringale. 30° invece il giovanissimo Akshay Bhatia, che dopo lo squillante 64 iniziale ha perso smalto giro dopo giro. Kamaiu Johnson, il 27enne di umilissime origini di cui si è tanto parlato nei giorni scorsi, era invece stato eliminato al taglio. Ha chiuso un po’ mestamente all’ultimo posto (+14).

Chiusura dedicata a Francesco Molinari. Dopo due discreti giri iniziali, il terzo si è aperto con il terribile tee shot “toppato” sulla 1 e successivo bogey, seguito da un doppio bogey alla 2 per una doppia penalità dovuta a un errore del suo caddie. La gara di Chicco è probabilmente finita lì. Per lui un pesante +4 che l’aveva fatto precipitare al 53° posto. Sulle prime nove delle ultime buche quattro colpi persi, con il brutto triplo bogey (tee shot in acqua e ripetizione in bunker) della 18, la nona buca per lui. I tre birdie sulle seconde sono riusciti solo a riportarlo a +1. Altre sei posizioni perse, per un 59° posto finale. In bocca al lupo per il prossimo torneo che inizia giovedì, il Genesis invitational, sempre in California, sul Riviera Country Club di  Pacific Palisades.

Il montepremi complessivo dell’AT&T Pebble Beach Pro-AM era di 7.800.000 dollari, di cui 1.404.000 sono andati a Daniel Berger.