Era la conferenza più attesa tra quelle della vigilia del 122° U.S. Open a The Country Club, al via giovedì 16 giugno. Phil Mickelson, uno dei Top Player che ha aderito alla LIV Golf saudita ed è sceso in campo al Centurion Golf Club di Londra settimana scorsa per il primo evento della neonata lega, è tornato sull’argomento, letteralmente sommerso dalle domande dei giornalisti in sala stampa a Brookline.

Ma quello che si è visto è stato sorprendentemente un Mickelson molto diverso dalle ultime apparizioni davanti ai media. Misurato nelle dichiarazioni, un comportamento bel lontano da quella sfacciatagine di cui è stato accusato da molti per le sue famose esternazioni del recente passato sul PGA Tour e l’establishment del golf mondiale.

La conferenza stampa è arrivata una settimana dopo che lui e altri 47 professionisti sono scesi in campo nel primo evento a 54 buche della LIV Golf League. Con il golf professionistico maschile sull’orlo di una potenziale spaccatura, Mickelson ha fatto tutto il possibile per non soffiare ancora di più sul fuoco e alimentare la polemica. E, forse, per non bruciarsi personalmente.

“Questo è uno degli errori che ho commesso in passato – ha detto riferendosi a rendere pubbliche alcune delle sue opinioni personali -. D’ora in avanti sarò molto più attento ad esternare certi pensieri, me li terrò per me”.

Ha risposto alle mille domande dei giornalisti in modo articolato ma spesso con parole prive di sostanza. Era teso in alcuni momenti, controverso in altri e scomodo per tutto il tempo della conferenza stampa.

Ha ammonito i giornalisti per aver posto più di una domanda alla volta ed è stato particolarmente secco sull’argomento del coinvolgimento dell’Arabia Saudita negli attacchi terroristici dell’11 settembre.

Venerdì, una coalizione di famiglie e sopravvissuti all’11 settembre ha inviato critiche lettere ai manager di migliori giocatori americani che si sono uniti al LIV Golf.

“So che molti di voi hanno opinioni nette sul discorso LIV Golf e sulla mia scelta, li capisco e li rispetto ma io ho preso una decisione e gradirei lo stesso rispetto. Molti criticano la superlega anche per la questione relativa ai diritti umani in Arabia Saudita. Non spetta necessariamente a me dirlo. Penso che l’importante sia che ognuno abbia diritto alla propria opinione. Capisco che tutto questo genera forti reazioni per molte persone e rispetto il modo in cui possono o non possono sentirsi al riguardo.

Sui fan e sul rischio che non vengano più a seguirci rispetto e comprendo il ooro pensiero e capisco che stanno vivendo con apprensione questa nostra scelta.

L’unica risposta più critica e diretta di Lefty ha riguardato il suo status con il PGA Tour. Nonostante il Commissioner del PGA Tour, Jay Monahan, abbia sospeso tutti i giocatori che hanno preso parte al LIV Golf a Londra, Mickelson è convinto che la sua carta a vita sia valida e non ritirabile perchè guadagnata in campo. “Penso di avere diritto dopo tutto quello che ho fatto e ho dato nella mia carriera al PGA Tour di poter scegliere se prendere ancora parte o meno a una o più gare del circuito”.