Un Matteo Manassero molto divertito ai microfoni di GOLFTV per la telecronaca del WGC-Mexico Championship, insieme ad Alessandro Bellicini e Nicola Pomponi.

Piacevolissima la rentrée del campione azzurro, che da qualche tempo era rimasto un po’ in disparte per rimettere insieme le tessere del suo puzzle personale.

Sentirlo felice di commentare una pagina del Grande Golf è stato a dir poco confortante. Un evidente stato d’animo d’animo positivo conferma, come lui stesso ha dichiarato, che c’è una grande voglia di rimettersi in gioco. Ripartendo da capo, da un nuovo Matteo Manassero.

Il campione azzurro era molto disponibile, lucido e pronto a rispondere a tutte le domande  sulla sua situazione che, inevitabilmente, Bellicini e Pomponi gli avrebbero fatto. E il suo intervento ha portato l’hashtag #golftv velocemente fra i trending topic (gli argomenti più popolari) su Twitter. Un altro buon segno, perché significa che l’interesse per il suo futuro è molto sentito fra tutti i golfisti italiani. Ma forse non solo.

Cerchiamo di riassumere le più importanti domande fra la pioggia di quesiti posti a Matteo. La prima, inevitabile è stata “dove ti vediamo giocare?”. Per cominciare a riprendere un po’ di confidenza con la gara, proverà un paio di uscite su circuiti minori. La prima dovrebbe essere quella sull’Ecco Tour, sponsorizzato dalla nota azienda danese di calzature per il golf. Teatro del torneo, che prenderà il via il prossimo 3 marzo, il magico percorso del PGA Catalunya a Girona, in Spagna. in totale 114 al via e montepremi complessivo di 100mila euro.

Matteo poi si dedicherà interamente al Challenge Tour, che riprende a maggio, dal 7 al 10, con il Prague Golf Challenge. Finale di stagione invece previsto dal 5 all’8 novembre, con la Grand Final che chiude la Road to Mallorca.

Per quanto riguarda il putting, Manassero si incontra con Phil Kenyon, grande guru del gioco sul green, che ha il suo studio accanto al Royal Birkdale, celebre percorso della rota dell’Open Championship. Matteo pensava di avere problemi con il putter e invece i ripetuti test in Inghilterra hanno dimostrato il contrario. È messo benissimo per quanto riguarda i colpi sul green e quindi il problema sta soprattutto nell’affrontare i maniera più positiva i vari aspetti del gioco.

“Fisicamente sto bene – ha detto Manassero – non è quello l’aspetto negativo che ha generato la mancanza di risultati.” Novità importanti comunque anche per il gioco corto, che sta mettendo a punto con il coach di Chicco Molinari. Si tratta di James Rydiard, che ha la sua academy nel Whittlerbury Golf & Country Club, due ore a nord ovest di Londra.

Matteo, che il prossimo 19 aprile compirà 27 anni, ha ben presente il suo momento difficile. La crisi l’ha sentita, l’ha capita e ha trovato una strada per uscirne. “E i risultati cominciano a vedersi”, ha precisato durante il suo intervento a GOLFTV. Ma accanto alle conferme in ambito tecnico e al modo di stare in campo, vale soprattutto la sua voglia di rimettere la palla sul tee e infilarsi uno score in tasca. E questo è forse l’aspetto più positivo di questo “nuovo” Manassero.

Qualche tempo fa, Matteo ha deciso di fermarsi, perché si era reso conto che non serviva a niente insistere. Era come continuare a picchiare la testa contro il muro. Questa pausa era indispensabile per resettare tutto e fare un bel tagliando, tecnico e mentale. Pare proprio che oggi sia sulla strada giusta. E noi gliel’auguriamo con tutto il cuore. In bocca al lupo, Matteo!