Cosa succederà nei prossimi mesi al calendario del golf mondiale, in particolare ai quattro major e alla Ryder Cup? Al momento, a causa della pandemia del COVID-19,  le uniche certezze sono lo spostamento a data da destinarsi di Masters e PGA Championship. Ma pare difficile che anche lo U.S. Open si possa tenere a Winged Foot in giugno. Mamaronek è infatti nella contea di Westchester, epicentro americano della pandemia all’interno dello Stato di New York. Con ogni probabilità, perciò, è destinato a slittare.

Sì, ma quando? In un dettagliato articolo on-line, Golf Digest, la nostra rivista partner statunitense, prova a fare qualche ipotesi. Partendo da fonti molto ben informate, ha descritto così il futuro del Grande Golf Mondiale.

Anche l’R&A, vista la marea pandemica montante in Gran Bretagna, sta inevitabilmente pensando di spostare l’Open Championship. Gli scozzesi aspettano la decisione americana sullo U.S. Open che, come abbiamo visto, sarà quasi inevitabile. In osservazione, anche la decisione riguardo il torneo di Wimbledon, che dovrebbe partire il 29 giugno.

La speranza, con un certo fondamento di probabilità, è che comunque i quattro major potranno svolgersi nel 2020. È quello che emerge dal continuo confronto fra i Tour e gli organizzatori del Grande Slam. Una “fortuna”, se così si può dire, è rappresentata dallo spostamento delle Olimpiadi al 2021. Questo perché viene liberato il periodo di fine luglio/prima metà di agosto.

È proprio fra fine luglio e la prima metà d’agosto che la PGA of America spera di poter disputare il PGA Championship. Anche se il TPC Harding Park di San Francisco potrebbe andar bene anche in autunno, questa sarebbe la soluzione auspicata.

Proseguendo nel calendario, in forse pare la Ryder Cup. A parole nessuno vorrebbe spostarla al 2021, ma in realtà la disputa dei quattro major viene considerata più importante, visto che un eventuale posticipo delle gare del Grande Slam vorrebbe dire perderle e basta. La Ryder Cup può sempre essere recuperata, essendo biennale, i major no.

Le date della Ryder di fine settembre potrebbero perciò essere utilizzate per l’Open Championship. Ma con la durata del giorno in quel periodo, bisognerà pensare a una partenza contemporanea su due tee o a una limitazione nel numero dei giocatori. L’ultima volta che l’Open non non venne disputato risale al 1945, a causa della II Guerra Mondiale. Gli organizzatori britannici faranno di tutto perché la cosa non si ripeta.

Nebbia fitta invece per lo U.S. Open. In attesa della decisione definitiva di slittamento, si ipotizzano due date in settembre e in ottobre. Vista la criticità dell’area di Winged Foot, di cui abbiamo detto sopra, si pensa anche a un eventuale spostamento. La risposta potrebbe essere Pinehurst, più adatto anche all’autunno, visto che si trova circa 800 chilometri più a sud di New York. Come per l’Open Championship, si penserebbe a un minor numero di partecipanti.

Da ottobre a metà novembre si troverebbe spazio per il Masters, per la sua collocazione ancora più meridionale, in Georgia. In ottobre il campo sarebbe pronto, ma le condizioni ideali, assicurano da Augusta, ci sarebbero il mese dopo.

E infine la FedEx. L’obiettivo sarebbe quello di mantenere le finali in agosto, allargando eventualmente il field dei qualificati rispetto al previsto numero di 125. Nel caso non  fosse possibile, ci sarebbe una stagione “doppia” nel 2021. A fronte di tutte queste considerazioni, rimangono però i complessi problemi legati alle trasmissioni televisive, che incrocerebbero altri importanti eventi sportivi, come i campionati di football americano e baseball.

Tiger Woods ha ripreso sui suoi social queste ipotesi, in altre parole dando loro un’ulteriore sigillo di veridicità. Per quanto riguarda casa nostra, in attesa di capire quale fine farà il nostro 77° Open d’Italia – DS Automobiles, che al momento non ha ancora una sede definitiva, da riportare le parole del presidente del CONI, Giovanni Malagò. Riguardo la Ryder Cup romana, in un’intervista ripresa da Repubblica ha dichiarato: “Se dovessero spostare l’edizione americana di quest’anno automaticamente slitterebbe avanti di un anno anche quella romana.” Riguardo tutte queste ipotesi, entro aprile ne sapremo molto di più.