È dato per assodato che la pandemia ha contribuito alla crescita del golf più di ogni altro avvenimento che sia mai accaduto nella storia moderna. A darne un’ulteriore conferma la pubblicazione del World Golf Report uscito la scorsa settimana in occasione del PGA Merchandise Show a Orlando.

Si tratta di uno studio economico sulle vendite globali di attrezzatura e abbigliamento da golf condotto dal 2015 da Golf Datatech e Yano Research Institure of Japan, il quale mostra l’andamento del business del settore.

Il nostro sport evidenzia una crescita del 30% rispetto al 2019, passando a più di 20 miliardi di dollari nel 2021, prima di stabilizzarsi a 19,96 miliardi a fine 2022.

I colossi

Gli Stati Uniti confermano la leadership, rappresentando quasi 7,7 miliardi di dollari del totale fatturato tra attrezzatura e abbigliamento (19,96 miliardi), superando la Corea che si trova al secondo posto e il Giappone al terzo.

John Krzynowek, partner di Golf Datatech, ha sottolineato la continua lotta del settore contro i problemi della catena di approvvigionamento, tendenza che tra il 2020 e il 2021 ha inciso negativamente sulla fornitura dei prodotti, ritardando le consegne anche per lunghi mesi.

Questo fenomeno ha portato alcuni consumatori a evitare acquisti di somme significative, soprattutto se in procinto del finale di stagione.

Tuttavia, questo trend non ha indebolito i colossi della produzione mondiale, come per esempio gli Stati Uniti. Dati alla mano, il 90% degli acquisti proviene da cinque nazioni: Usa, Giappone, Corea, Canada e Regno Unito.

Complessivamente le vendite totali di attrezzatura registrate nel 2021 erano di 11,1 miliardi, superiori del 27% rispetto a qualsiasi annata dal 2014. Per quanto riguarda l’abbigliamento, invece, le vendite totali del 2022 hanno raggiunto i 9 miliardi, superando del 39% gli anni precedenti, eccezion fatta per il 2021. Su questo fronte è la Corea a primeggiare e detiene una percentuale del 45% sul totale delle vendite mondiali d’abbigliamento, seguita dagli USA.

Costante crescita

Nonostante esistano fattori economici esterni a incidere sulla popolarità del nostro gioco, quali l’attuale aumento dei costi energetici, i tassi di scambio o la guerra in Ucraina, la tendenza generale conferma l’andamento positivo del settore.

Il golf sta vivendo un momento importante, i giocatori sono aumentati e con loro l’importo che sono stati disposti a spendere.

Così ha dichiarato Krzynowek. Un dato che evidenzia come i soldi risparmiati durante il Covid siano stati investiti nel golf, permettendo di superare l’andamento economico antecedente il 2020.