Ormai sembra non ci siano più dubbi: la Ryder Cup 2020 dovrebbe essere posticipata al prossimo anno. La notizia ha cominciato a rincorrersi qualche ora fa e, considerando l’importanza delle fonti che l’hanno ripresa (CBS Sports, Golf Channel, ESPN, Fox) non crediamo ci siano più dubbi sullo spostamento, peraltro già atteso dopo molte dichiarazioni dei protagonisti in merito. L’ufficialità è ormai solo questione di ore.

CBS  Sports, che è stata fra i primi a lanciare l’indiscrezione (quasi) ufficiale, ha aggiunto che è attesa per oggi la conferenza stampa che certificherebbe la decisione presa. Portare all’anno prossimo l’edizione in programma dal 25 al 27 settembre a Whistling Straits, innescherà un effetto domino.

La prima conseguenza sarà quella della Ryder Cup di Roma al 2023. Torneremo perciò agli anni dispari, come avveniva prima del terribile evento dell’11 settembre 2001. Spostamento inevitabile poi per la Presidents Cup (dal 2021 al 2022) mentre la Ryder femminile, la Solheim Cup, rimane invece confermata per il 2021, dal 3 al 6 settembre a Inverness, in Scozia.

“Non è una Ryder Cup se non c’è il pubblico – aveva già sentenziato senza mezzi termini il numero uno del mondo, Rory McIlroy -. Per noi europei sarebbe un grosso vantaggio giocare a porte chiuse a Whistling Straits, ma lo spettacolo e lo spirito della gara verrebbero stravolti. Nessuna atmosfera da Ryder. Perciò, fra una edizione senza pubblico e l’idea di posticiparla al 2021, io scelgo senz’altro la seconda.”

Rimarranno ora ovviamente tutti da decidere e calendarizzare i criteri di selezione delle squadre che, con ogni probabilità, ripartiranno da zero.