Il golf, nella sua storia, si è rivelato spesse volte sessista. Sin dalle sue origini lo sport ha visto in campo sia uomini che donne, salvo relegare queste ultime fuori dalle club house. Discriminazione sessuale? Probabilmente sì, anche se un paio di secoli or sono non era così scandaloso avere locali per soli uomini. La parità dei sessi ha portato non alla creazione di club house solo per donne, salvo alcuni casi, bensì all’apertura verso queste ultime di quelle precedentemente riservate agli uomini.

Questo è avvenuto anche per molti percorsi. Uno dei più clamorosi esempi di apertura verso il gentil sesso è legato nientemeno che all’Augusta National. Il club che da sempre ospita il Masters  nell’agosto del 2012 ha permesso di percorrere il Magnolia Lane a Condoleezza Rice. Recentemente Pine Valley negli States e Portmarnock Golf Club in Irlanda hanno accettato le donne tra i propri soci. Finalmente, aggiungo io!

Ora, quello che invece resta argomento di discussione, non vi nascondo anche tra le mura della redazione oltre che nelle club house, è la differenza nella lunghezza dei campi affrontati da uomini e donne. Sapete quello di cui parlo. Quante volte ci siamo trovati a discutere perché un driving contest è stato vinto da una donna che partiva più avanti oppure, fatto ancora peggiore, abbiamo dovuto morderci la lingua guardando un laghetto che non entra in gioco dai tee rossi?

Lo Scandinavian Mixed di questa settimana ha riacceso gli animi. È giusto fare una sola classifica per uomini e donne che giocano un campo diverso? Questo, a mio avviso, vale anche per le nostre gare domenicali. Non sono sessista e capisco le motivazioni di Federica Rossi, mia collega e paladina del gentil sesso, che mi spiega la differenza di forza. Per contro ribatto dicendo: “quali altri sport hanno campi differenti per uomini e donne?”. Tennis, pallavolo, basket, calcio, beach volley hanno tutti campi uguali. Atletica? Pure. Persino la maratona, una delle discipline più estenuanti, si corre sulla distanza di 41,195 chilometri per tutti. Certo il detentore del record del mondo Eliud Kipchoge l’ha completata in 2 ore 1 minuti e 39 secondi, mentre Brigid Kosgei, sua omologa femminile, 12 minuti e 25 secondi in più. Non per questo hanno messo Brigid in una classifica con uomini né, per permetterle di competere con loro, l’hanno fatta partire due chilometri più avanti.

Ma quindi il golf è sessista? Io non lo sono, anzi, al limite sono femminista. Solamente ritengo che, viste le differenze fisiche che connotano i due sessi, questi non debbano competere nelle discipline dove la forza gioca un ruolo importante. Bello vedere Nadal e Djokovic prendersi a pallinate, affascinante seguire gli scambi tra Halep e Osaka. Sarebbe una grande noia vedere Nadal giocare contro la Halep e assurdo stringere il campo di quest’ultima per permettere una gara equa.

Diverso è invece quando il gioco è a coppie e misto. E allora apriamo tutte le club house del mondo alle donne, ma anche alle persone di colore e chi non ha il colletto della maglietta magari, teniamo le classifiche separate e applaudiamo due volte i migliori, uno per categoria.