Dal Verdura Golf Club ai progetti speciali, lo sport diventa terapia e socializzazione per i bambini nello spettro autistico. Donato Di Ponziano ci racconta come il circolo siciliano si sta impegnando in prima persona nell’importante iniziativa, supportata dal patrocinio della Federazione Italiana Golf e portata avanti dal Progetto Ryder Cup 2022, di Golf4Autism.

Il nostro golf, sport noto per la sua eleganza e tranquillità, sta rivelando un lato inaspettato, ma straordinariamente potente: quello terapeutico e inclusivo.

Se spesso associato ad ambienti elitari e adulti in carriera, oggi il green sta diventando un luogo di crescita e benessere anche per i bambini con disturbi dello spettro autistico.

Grazie a progetti innovativi, il golf sta dimostrando di poter essere uno strumento di socializzazione, sviluppo e, soprattutto, inclusione.

Golf4Autism: un progetto in crescita

Uno dei principali esempi di come il golf possa trasformarsi in una risorsa terapeutica è Golf4Autism, un’iniziativa che sta conquistando sempre più terreno, grazie all’impegno di Anna Garramone Presidente del Rotary Club Milano Ambrosiano.

La sua missione è chiara: abbattere le barriere di incomprensione e isolamento che spesso i bambini con autismo si trovano ad affrontare.

L’obiettivo del progetto è offrire ai giovani partecipanti non solo l’opportunità di imparare uno sport, ma anche la possibilità di relazionarsi con gli altri, immergersi nella natura e sviluppare capacità motorie e sociali in un contesto non competitivo.

Tra gli sviluppi più recenti, il progetto sta puntando a espandersi anche nelle aree urbane, individuando spazi all’interno delle città che possano rendere più facile l’accesso alla pratica del golf per i bambini e meno gravoso per le famiglie, spesso costrette a viaggiare per partecipare alle attività.

È una strada lunga, ma nuove e importanti iniziative stanno sorgendo, rendendo sempre più concreto il sogno di un golf accessibile e inclusivo per tutti.

L’impegno del Verdura in questo importane progetto

Un altro esempio tangibile dell’efficacia di questa iniziativa arriva dal Verdura Resort, dove il Dott. Filippo Alessi socio del Rotary Club Sciacca, distretto 2110, con IGFR Italy, ha creato una squadra di giovani golfisti autistici.

Il successo di questa esperienza va oltre il semplice insegnamento sportivo, con la guida attenta dei professionisti Tom Foster e Odin Urso, i bambini imparano non solo a giocare, ma soprattutto a divertirsi, a collaborare tra loro e a credere nelle proprie capacità.

I genitori, testimoni delle difficoltà quotidiane, assistono con emozione ai progressi dei propri figli, spesso affrontando sfide enormi ma invisibili.

Oggi, anche la Scuola Nazionale della Federazione Italiana Golf, grazie al programma tecnico realizzato da Piero Sabellico, professionista di golf e docente della Scuola, ha contribuito ad avvicinare tanti addetti ai lavori a questo splendido progetto.

Il golf si rivela particolarmente adatto a questa tipologia di bambini proprio per la sua struttura.

A differenza di sport più dinamici e competitivi, il golf offre un ambiente privo di pressioni esterne, dove il tempo sembra dilatarsi e la concentrazione diventa il motore principale del gioco.

I colpi ripetitivi, il ritmo lento e la possibilità di giocare sia individualmente che in gruppo rendono questo sport particolarmente indicato per stimolare la concentrazione, ridurre l’ansia e promuovere interazioni spontanee, anche senza l’utilizzo di un linguaggio verbale complesso.

Golf4Autism: un approccio familiare e comunitario

Uno degli aspetti più significativi di questi programmi è l’approccio inclusivo che coinvolge le famiglie.

In molti casi, genitori e fratelli sono invitati a partecipare, trasformando l’esperienza sportiva in un momento di condivisione autentica.

Le famiglie non sono semplici spettatori: diventano parte integrante del percorso, contribuendo a creare un clima positivo e accogliente per tutti i partecipanti.

L’aspetto sociale del golf, che promuove la collaborazione e la partecipazione, permette a genitori e figli di relazionarsi in un contesto sereno, abbattendo le barriere che spesso si creano all’interno della vita quotidiana.

La possibilità di passare del tempo insieme, lontano da giudizi e stereotipi, rappresenta una delle ricchezze più grandi di queste iniziative.

Il ruolo dei circoli italiani

Sempre più golf club italiani si stanno attrezzando per accogliere bambini con autismo.

L’offerta di corsi specializzati, tenuti da istruttori qualificati, sta diventando una realtà concreta in numerose strutture.

Questi corsi sono progettati per rispondere alle esigenze specifiche di ciascun bambino, utilizzando tecniche visive e pratiche che permettono di apprendere i fondamenti del gioco in modo intuitivo e personalizzato.

L’obiettivo non è solo quello di imparare a colpire una pallina, ma di fornire un contesto sicuro dove i bambini possano crescere, esprimersi e sentirsi parte di una comunità.

In questo modo, il golf sta progressivamente abbandonando la sua immagine di sport elitario per assumere un nuovo ruolo: quello di attività accessibile e capace di stimolare una crescita personale sana, lontano da stereotipi e discriminazioni.

Il golf come veicolo di inclusione

Quello che emerge da questi progetti è un nuovo volto del golf: un sport che, grazie all’impegno di professionisti, famiglie e istituzioni, sta diventando sempre più inclusivo e umano.

Un’attività che va oltre il concetto di sfida individuale, per trasformarsi in un potente strumento di cambiamento sociale.

In un’epoca in cui l’inclusione rappresenta ancora una sfida aperta, iniziative come Golf4Autism sono esempi concreti e ispiranti di come un’attività apparentemente semplice possa cambiare le vite di bambini e famiglie.

Perché, come il golf insegna, a volte un colpo ben fatto può valere molto più di quanto si pensi: può aprire porte, costruire ponti e, soprattutto, cambiare il futuro di chi magari è più sfortunato.