Dopo la notizia della cancellazione del John Deere Classic, ci si interroga sull’importanza della televisione per i tornei che vedremo senza fan in campo.

Il John Deere Classic è stato infatti annullato dall’organizzazione e dallo sponsor perché considerato un evento troppo legato alla comunità locale e sensibile al contatto diretto con i tifosi. Storiche infatti sono le immagini dello scavatore Deere in azione mentre prova a puttare ed altre attività di intrattenimento per chi si avvicina fisicamente a questo torneo.

Ecco allora che ci si chiede se la televisione possa confortare sponsor ed intrattenimento per quei tornei che non vedranno il pubblico camminare lungo i fairway, situazione ormai certa per i primi 3 tornei del PgaTour e, pare, per i primi 4 dell’European Tour a fine luglio.

Lo spunto positivo viene dal MATCH II, messo in atto da Tiger Woods e Phil Mickelson che, in coppia con Peyton Manning e Tom Brady hanno fatto ben 5 milioni e 800 mila telespettatori sommando le varie piattaforme dove il format è stato trasmesso.

Un record per singola giornata che va analizzato e capito per migliorare eventi futuri o crearne di nuovi.

Cosa ha funzionato veramente?

Di base, il poco golf visto nell’ultimo periodo, ha fatto accendere tablet e televisori agli affamati di golf. Ma questo punto non è il solo (e meno male) ad aver dato lustro a questa competizione privata.

Il ritorno in campo di Tiger Woods e l’acerrimo nemico Phil Mickelson rimane fondamentale. Così come fondamentali gli incontri ed il marketing pre-gara che hanno invaso la rete facendo venire l’acquolina in bocca agli appassionati

Ma, forse, l’ingrediente migliore è stato quello di “contaminare” il nostro sport con altri due campioni, in questo caso della NFL.

Ecco allora l’idea futura degli organizzatori, dopo che Mickelson ha dichiarato un interessamento degli sponsor per il MATCH III, ossia quella di mantenere Tiger e Phil come attori principali ma di cambiare di volta in volta i compagni di viaggio.

Anche questa sembra un’intelligente operazione di marketing dove la rete si riempie di proposte interessanti, sognando coppie dal potere miracoloso per lo share televisivo.

Ecco alcune idee per gli accoppiamenti:

Michael Jordan e Tony Romo (sportivi)

Larry David e Bill Murray (attori)

Hank Haney e Butch Armon (coach)

Ma ancora più intriganti, per i giornalisti sportivi, potrebbero essere coppie di agonisti del nostro sport del livello di:

Lexi Thompson e Nelly Korda

Annika Sorenstam e Laura Davis

Rory McIlroy e Justin Thomas

Sono dunque i graditi ospiti a risolvere il format? A renderlo curioso, piacevole, vario e televisivamente appetibile? Oppure sono le presenze obbligate e storiche di Tiger e Phil a dettare la legge del successo?

Secondo me entrambi gli ingredienti sono fondamentali, come in ogni grande show. Un comico ha sempre bisogno della sua spalla e viceversa.

Ma aggiungo un ingrediente, sempre poco considerato e odiato da molte persone. L’evento era difficile da intercettare televisivamente, eppure ha fatto record di ascolti. Per vederlo si doveva andare su emittenti o streaming ben protetti o su piattaforme TV a pagamento.

E’ forse quella voglia di far parte della tribù che ha spinto tutti a collegarsi?

Un po’ come in quei ristoranti dove c’è la fila fuori… cerchiamo sempre di avere un tavolo tutto per noi ad ogni costo.

Prenotate gente, prenotate.

Pare che con o senza fan il golf in tv funzioni, ma solo se gli ingredienti della torta ci siano tutti ed il profumo esca dalla pasticceria per farci ingolosire ed avvicinare.

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