Sono passati più di otto secoli dalla nascita del golf. In questo lungo periodo il golf è cambiato, si è evoluto ed è diventato sempre più popolare. Con lui sono cambiati i bastoni, le palline, i percorsi, le sacche, l’abbigliamento e le regole. Sì, le regole del golf, arrivate fino a noi e seguite ma sopratutto rispettate (almeno ce lo auguriamo) da tutti i golfisti.

Le regole vennero redatte in occasione dell’Annual Challenge dell’Edinburgh Silver Club nel 1744 ed erano inizialmente tredici. Da allora vennero apportate numerosi cambiamenti l’ultimo, in ordine di tempo, risale al gennaio 2019.

Da sempre il neofita doveva passare attraverso diversi iter prima di poter prendere il tanto agognato handicap di gioco. Doveva studiarsi il libricino delle regole che ogni golfista che si rispetti custodisce gelosamente nella propria sacca da golf. E, infine, doveva sostenere un esame teorico e pratico che stabiliva se era davvero pronto ad affrontare una gara e scendere in campo.

L’esame delle regole va in pensione

Bene, dal 24 aprile le cose cambiano ed è più facile accedere al campo. Ll’esame delle regole va in pensione ed è semplicemente sufficiente partecipare ai corsi di formazione organizzati da ogni golf club.

La notizia arriva direttamente da una circolare emanata dalla Federazione Italiana Golf nella quale si evidenzia come l’Esame delle Regole sia una pratica ormai superata.

La circolare recita così:

Si informa che a partire dal 24 aprile 2021 l’ottenimento dell’Handicap Index 54 per i tesserati GA avverrà secondo le seguenti modalità:

  • partecipazione obbligatoria ai corsi in presenza organizzati presso i Circoli e le Associazioni e Società aggregate
  • i corsi prevederanno sia la sessione teorica in aula sia quella pratica in campo
  • al termine del corso non sarà più richiesto di sostenere il test sulle Regole del Golf

ll golf è uno sport dalle tradizioni forti in cui condizioni indispensabili sono l’onestà e l’integrità morale del giocatore.
È il giocatore stesso che dovrebbe avere la sincerità e la capacità di attribuirsi le penalità stabilite dalle regole del gioco qualora risulti necessario.

Ora, alla luce di questa rivoluzione la domanda sorge spontanea: ma se già i golfisti a fatica si ricordano come si droppa in ostacolo d’acqua laterale dopo anni e anni che praticano questo sport, adesso che l’unico scoglio verso l’acquisizione dell’handicap è stato debellato, cosa potrà mai succedere?
Temo fortemente che se ne vedranno “delle belle”.