Proviamo a individuare i favoriti di questa 88esima edizione del Masters, chi per caratteristiche tecniche e stato di forma arriva quest’anno ad Augusta con buone possibilità di indossare la Giacca Verde domenica pomeriggio.

Siamo ormai alla vigila del Masters e la tensione inizia a serpeggiare nei corpi e negli animi dei migliori giocatori al mondo.

Chi non vorrebbe infatti indossare la prestigiosa Giacca Verde domenica sera? Tutti la sognano, tutti la desiderano e tutti farebbero qualsiasi cosa per averla addosso. Ma alla fine un solo contendente avrà l’onore di indossarla.

Il Masters ha due particolarità che lo differenziano dagli altri tornei del Grande Slam,  è l’unico major che per tradizione si disputa sempre sullo stesso campo ed è indubbiamente il più difficile da disputare a causa del numero ridotto di partecipanti e per il fatto che non esista assolutamente alcun tipo di pre qualifica.

Sono tanti i campioni che programmano gli allenamenti di inizio anno solo per arrivare al top della forma ad aprile per questo importante appuntamento. Una volta ci si allenava appositamente su green velocissimi la settimana che precedeva il Masters. Molti giocatori infatti andavano al Georgia Golf Club, noto per avere i green molto simili ad Augusta sia come pendenze che come stimpmeter. Oggi non c’è più bisogno di tutto ciò, perché il livello di velocità dei green dei tornei del PGA Tour si è alzato moltissimo ed è ormai molto simile alle rapide superfici di Augusta. Andiamo a vedere chi sono i grandi favoriti di questa 88esima edizione e grazie a quali caratteristiche tecniche potranno aspirare a puntare al titolo.

Le mie prime scelte sono quattro: Scottie Scheffler, Brooks Koepka, Rory McIlroy e Jon Rahm.

Abbastanza scontate direte voi. Per questo motivo aggiungerò anche qualche outsider con le carte in regola per insidiare i big per la vittoria finale: Ludvig Åberg, Tom Kim, Cameron Young e Joaquín Neimann. Vediamo il perché di queste mie scelte nel dettaglio.

Scottie Scheffler

È senza dubbio il migliore giocatore da tee a green di queste ultime stagioni agonistiche. Il numero 1 del mondo in questo inizio d’anno ha fatto un pò fatica sui green ma, da quando ha seguito il suggerimento di Rory McIlroy ed è passato a un putter mallet, ha subito migliorato le sue performance, dominando l’Arnold Palmer Invitational e riconquistato la settimana successiva il Players Championship. Ha già indossato la Giacca Verde nel 2022 e resta lui il grande favorito di questa 88esima edizione.

Brooks Koepka

Non importa in che stato di forma sia alla vigilia di Augusta, il fuoriclasse americano si esalta nei major e quando mette la palla sul tee della 1 ha un solo pensiero in testa, vincere. Mentre i suoi avversari sentono la tensione di questi importanti eventi, Brooks ha dichiarato di sentirsi a proprio agio quando il gioco si fa duro e che l’unica cosa che conta nel suo golf è conquistare i tornei dello Slam. Attenzione quindi, sarà sicuramente il giocatore più determinato ad arrivare fino in fondo.

Rory McIlroy

Solo la troppa voglia di vincere ha causato questo interminabile digiuno di vittorie nei major del talento nordirlandese, arrivato al momento a ben dieci anni, un’enormità per uno come lui. Il gioco di Rory è indubbiamente perfetto per il campo di Augusta, se dovesse trovare il giusto equilibrio mentale per affrontare questo major sarà sicuramente uno dei contendenti nel momento della verità e di massimo suspense per gli spettatori, ovvero all’ingresso delle seconde nove di domenica, quando la tensione sale alle stelle e non c’è più spazio per il minimo errore.

Jon Rahm

Dicono che ad Augusta i giocatori dotati di un draw naturale siano nettamente avvantaggiati nei colpi dal battitore. Il fenomeno spagnolo predilige il fade ma ha già rotto il ghiaccio e oltre ad essere il detentore del titolo partirà senza dubbio anche quest’anno fra i favoriti più accreditati per la vittoria finale. Con la sua determinazione e il suo self confidence ci ha sempre dimostrato di saper reagire e mettere alle spalle in maniera straordinaria ogni tipo di imprevisto. E al Masters gli imprevisti sono sempre dietro all’angolo. Il toro spagnolo darà sicuramente battaglia fino alla fine, siatene certi.

Ludvig Åberg

Potente e perfetto, la macchina svedese quando mette il turbo è imprendibile e sembra poter fare gara a sé. Se dovesse entrare nel suo meraviglioso ‘flow’ non sarà facile impedirgli di indossare la Giacca Verde quest’anno. Non ci sono punti deboli nel suo gioco ma sono curioso di vedere quanto influirà la parte emozionale in questo suo esordio assoluto ad Augusta e in un major.

Tom Kim

Il giovanissimo coreano non ha nulla da perdere e giocherà sicuramente con quella spavalderia che contraddistingue i ragazzi in tenera età. Ha un gioco molto consistente ed è un ottimo tiratore di ferri. Eccelle nel controllo della distanza nei colpi al green, che è una delle qualità più importanti per espugnare Augusta. Ci sono quindi possibilità che il ragazzino asiatico faccia valere la sua innocente spensieratezza e possa indossare la preziosa Green Jacket domenica pomeriggio. Spero che il sarto si ricordi di prepararne anche una di taglia small…

Cameron Young

Una scommessa un po’ azzardata quella di metterlo fra i favoriti ma il suo gioco d’attacco mi fa pensare che “O la va o la spacca!”. E se dovesse andare ha sicuramente la mentalità e il carattere per portare a termine il lavoro. Quando si trova in lizza per la vittoria sembra infatti mettere il paraocchi e andare dritto verso l’obiettivo.

JoaquÍn Niemann

Potrebbe essere arrivato il suo grande momento. Il talento cileno, ex numero 1 al mondo amateur, ha vinto su tutti i circuiti mondiali ed è uno dei giocatori più in forma di questo 2024. La scelta di giocare sul LIV lo ha penalizzato per quanto riguarda il World Ranking ma tutti sanno che ogni volta che mette piede in campo vale i migliori del mondo. 

Se dovessi esprimere un desiderio personale, c’è un qualcosa che mi auguro accada davvero in questa 88esima edizione del Masters.

Nella letterina dei regali indirizzata al Babbo Natale di Augusta chiederei di ricordarsi della sua fama e del suo passato e, con l’aiuto del meteo, di riuscire a preparare finalmente un percorso duro e veloce come negli anni ‘90, quando i green erano tirati a lucido come dei biliardi e gli avant green ti facevano scivolare via la palla per decine e decine di metri.

Quando il percorso si presenta in queste condizioni diventa fin dalle prime battute il vero grande protagonista della settimana e i telespettatori di tutto il mondo rimangono letteralmente incollati davanti al televisore con il fiato sospeso, proprio come succede nel finale di un avvincente triller. Allora buon divertimento a tutti.
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