Tiger Woods si è ritirato dal PGA Championship al termine di un terzo giro nel quale si è visto molto sofferente. Dopo aver compiuto un’autentica impresa risalendo la classifica e superando il taglio in una giornata condizionata dal forte vento, Tiger ha dovuto combattere con il freddo che ha caratterizzato il terribile sabato di Tulsa. Rientrato in club house con un pesante 79, il suo score più alto al PGA Championship, ha atteso la fine del giro prima di annunciare il ritiro.

“Ha avuto dolore al piede e deciso che la cosa migliore sia non rischiare inutilmente nuovi infortuni nella giornata di domenica” ha spiegato il suo agente Mark Steinberg. Si tratta del secondo ritiro in un major in carriera, il primo da professionista. Il primo fu allo U.S. Open del 1995 quando, nel secondo giro, s’infortunò al polso dopo un colpo dal rough.

Le dichiaragioni di Tiger

Nel terzo giro Tiger si trovava 10 colpi sopra il par alla buca 13, con sette bogey e un triplo, ma è riuscito ha trovare in ogni modo la reazione del campione completando le ultime cinque buche un colpo sotto il par. Il giro in 79 colpi, nove sopra il par, è il suo peggiore al PGA Championship ma non in assoluto in un major. Nella tempesta dell’Open Championship 2002 rientrò con 81 colpi. Nonostante l’evidente dolore Tiger non ha trovato scuse per definire la sua prestazione: “Semplicemente non ho giocato bene. Non ho colpito molto bene la palla e non sono riuscito a partire come avrei voluto. Pensavo di aver realizzato un buon tee shot alla buca 2 ma sono finito in acqua avviando così una serie di bogey. Di fatto non sono riuscito a creare alcun momentum e scendere dal treno dei bogey. Semplicemente non ho giocato molti buoni colpi e di conseguenza, ho finito con un punteggio piuttosto alto”.