Il PGA Tour ha preso una posizione dura, ricalcando quella della UEFA 15 giorni fa, contro i giocatori che decideranno di far parte della Premier Golf League. L’idea di un tour che coinvolga i migliori giocatori al mondo non è una novità. Infatti ne avevamo parlato oltre un anno fa proprio sul nostro sito.

Il progetto originale prevedeva un circuito di 18 gare con un montepremi complessivo vicino ai 250 milioni di dollari. 48 giocatori in gara, competizioni ridotte a 54 buche e partenza per i primi due giri in simultanea. Se in un primo momento il progetto pareva legato esclusivamente a Raine Group, banca di investimenti con sedi a New York, San Francisco, Los Angeles, Londra, Shanghai e Mumbai, ora pare che ci sia l’inserimento di un fondo saudita. Il miliardo di petroldollari immesso nel circuito sarebbe finalizzato agli ingaggi dei migliori giocatori al mondo per i quali ci sarebbero pronti contratti dai 30 ai 50 milioni.

Il PGA Tour fa come la UEFA

La notizia non ha lasciato indifferenti i vertici del maggior circuito mondiale. Non si è fatta attendere la reazione del PGA Tour che, come già successo nel calcio con Fifa e Uefa, ha imposto la linea dura. “Chiunque deciderà di entrare in questo circuito verrà sospeso immediatamente e rischierà l’espulsione definitiva dal massimo tour americano”. Questa la posizione espressa da Jay Monahan, commissioner del PGA Tour.

L’obiettivo è quello di prendersi la scena già dal 2022, naufragherà come avvenuto nel calcio? Per ora i golfisti sembrano determinati nel rimanere del circuito americano che non ha mai smesso di elargir loro lauti compensi facendo crescere interesse e giro d’affari.