Il destino a volte fa giri strani. Prendete Sam Burns, uno dei terribili Under 25 sfornati dal PGA Tour in questi anni. Nel ottobre del 2017 decide di passare professionista dopo una brillante carriera amateur nelle file della Louisiana State University. Il debutto al Sanderson Farms Championship, dove chiude con un più che dignitoso 43° posto.

Inizia così la sua scalata al successo: solo un anno dopo arriva a ottenere la carta per il PGA Tour dopo aver brillato nel circuito satellite, il Web.com, con all’attivo anche un titolo, il Savannah Golf Championship.

Quattro anni dopo rieccoci in Missisippi, questa volta al Country Club of Jackson. Burns è reduce da una stagione che lo ha consacrato tra i volti nuovi del PGA Tour: un successo, il primo, al Valspar Champinship, due secondi e un terzo posto per un totale di 8 Top 10 in 26 tornei giocati. Chiude la FedExCup al 18° posto e sfiora la qualificazione addirittura alla Ryder Cup di Whistling Straits, in cui certamente non avrebbe sfigurato.

Poco male, la settimana dopo la vittoria degli Stati Uniti sull’Europa ha fatto parlare il campo. Secondo titolo sul PGA Tour, proprio al Sanderson Farms Championship che lo ha tenuto a battesimo tra i grandi.
Con un giro finale in 67 e un totale di -22 ha tenuto a bada il tentativo di rimonta di Cameron Young e di una vecchia volpe del circuito, Nick Watney, il cui 65 non gli è bastato per tornare dopo nove anni al successo.

“Ricevere la telefonata da Steve Stricker e sentire che non avrei fatto parte del team americano di Ryder Cup è stato deludente ma mi ha motivato ancora di più a fare meglio – ha detto al termine con il trofeo in mano -. È come se dentro mi fosse scattata una molla: mi sono detto, voglio esserci la prossima volta a Roma e devo fare di tutto per dimostrarlo, fin dalla prima gara”.

Detto, fatto. Burns ha messo in fila tutti con un ultimo giro di grande spessore e nervi saldi, portandosi a casa una meritatissima vittoria in un torneo tiratissimo, con sette giocatori in soli due colpi in lotta per la vittoria finale.

Una nuova stella è nata sul PGA Tour, per buona pace del prossimo capitano americano di Ryder al Marco Simone.