Da sempre lo U.S. Open è definito il più democratico dei major del golf professionistico.

Lo scorso anno furono in 9.125 i giocatori che presero parte alle qualifiche per poter disputare l’edizione di Pebble Beach, poi vinta a sorpresa da Gary Woodland.

Il record assoluto risale al 2014, quando il totale di professionisti e amateur che tentarono di conquistare un posto nel field del torneo a Pinehurst fu addirittura di 10.127.

L’edizione 2020 sarà ad inviti

Quest’anno, causa pandemia, lo U.S. Open più che democratico sarà un evento per pochi eletti.

Niente qualifiche infatti: il torneo, posticipato da giugno a settembre, non prevederà per la prima volta dal 1924 i tornei ‘Local’ (18 buche) e ‘Sectional’ (36 buche), eventi che selezionano circa la metà dei giocatori che alla fine entrano tra i 156 aventi diritto di disputare il major americano più antico.

Tra coloro che non hanno una ‘exemption’ e che quindi al momento non hanno diritto a prendere parte all’edizione 2020 c’è anche Phil Mickelson, che lo U.S. Open non lo ha mai vinto (è l’unico major che gli manca per fare il Grande Slam) e anzi, è per lui una sorta di tabù assoluto, visto che in carriera è giunto secondo in ben sei occasioni.

Niente Winged Foot per Mickelson?

Lefty ha dichiarato a febbraio che non chiederà alla USGA una speciale esenzione per giocare a Winged Foot, campo che tra l’altro riporta alla mente una delle sue più clamorose debacle allo U.S. Open, quando nel 2006 perse il torneo di un colpo a causa del doppio bogey dell’ultima buca.

“Come potete immaginare è stata una decisione incredibilmente difficile, in quanto le qualifiche sono una pietra miliare di ogni torneo organizzato dalla USGA, U.S. Open compreso”, ha dichiarato John Bodenhamer, amministratore delegato della United States Golf Association.

“Siamo molto orgogliosi del fatto che molte migliaia di giocatori possano rincorrere il sogno di giocare un giorno l’Open degli Stati Uniti e siamo quindi profondamente dispiaciuti di non poter dare a tutti tale opportunità quest’anno”.

Bodenhamer ha dichiarato che la cancellazione delle qualifiche è l’unica opzione possibile per poter organizzare lo U.S. Open 2020.

La USGA ha confermato che non ci saranno qualificazioni nemmeno per lo U.S. Women’s Open (posticipato a dicembre a Houston) e per U.S. Amateur e U.S. Women’s Amateur Championship, entrambi ancora in programma nel mese di agosto.

Glover nel 2009 l’ultimo campione giunto dalle qualifiche

Lo U.S. Open, nato nel 1895, ebbe una vera e propria esplosione di partecipazioni negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale, al punto che fu necessario introdurre le qualifiche dal 1924. Dal 1959 il sistema passò ad avere due fasi: qualificazioni locali su 18 buche e di zona su 36.

Ken Venturi nel 1964 e Orville Moody nel 1969 sono gli unici due campioni dell’Open ad aver superato entrambe le fasi. Lucas Glover nel 2009 è stato l’ultimo a vincere il torneo dopo aver superato le qualifiche zonali da 36 buche.

L’USGA aveva pianificato per questa edizione 108 qualifiche locali in 45 stati e una in Canada, seguite da 12 qualifiche per area: 9 negli Stati Uniti, una in Canada, una in Inghilterra e una in Giappone.

Quando lo U.S. Open è stato posticipato, 50 giocatori hanno ricevuto una exemption automatica per entrare di diritto nel field, i vincitori delle ultime dieci edizioni del torneo, i Top 10 della classifica finale dello scorso anno, i campioni major degli ultimi cinque anni e i 30 giocatori che hanno preso parte al Tour Championship, evento finale della FedEx Cup 2019.

La pandemia ha costretto allo stop il golf professionistico lo scorso 13 marzo durante il Players Championship al TPC di Sawgrass, due mesi prima che i Top 60 del World Ranking avrebbero conquistato di diritto il pass per lo U.S. Open.

La classifica mondiale è stata congelata subito dopo e, al momento, non è chiaro quando riprenderà perché, mentre il PGA Tour tornerà in campo l’11 giugno, i circuiti in Europa, Giappone e Asia non hanno ancora ufficializzato la ripresa.

L’USGA nel frattempo ha perso 10 campionati a causa del Coronavirus: lunedì scorso altri quattro sono stati cancellati, lo U.S. Mid-Amateur e il Senior Amateur Championship, entrambi sia maschile che femminile.