I miei ultimi tornei sono stati caratterizzati da veri e propri alti e bassi come del resto tutta la mia stagione.
Ora è tempo di riordinare le idee e di voltare pagina, fiducioso di poter tornare presto e con regolarità tra i grandi protagonisti del Tour. È stato un mese intenso quello di settembre, iniziato con il BMW PGA Championship dove purtroppo non sono riuscito a passare il taglio. Peccato perché non stavo giocando male durante la settimana, ma in entrambe le giornate ho sbagliato nettamente due buche che di fatto hanno compromesso il mio torneo.

Poi è stata la volta dell’Open di Francia, che avevo vinto l’anno scorso grazie a un ultimo giro in 63 (-9) e quel colpo al green alla 18 con il ferro 4 che ha fatto scalpore. Ho passato il taglio, ma anche sul percorso de Le National ho fatto due giri mediocri (il primo e l’ultimo), con due buone prestazioni nelle giornate di venerdì e sabato.

Sempre troppo altalenante per provare a difendere il titolo come avrei voluto

I primi due giri ho giocato insieme a Ryan Fox e Tom Kim, che hanno fatto letteralmente i fenomeni nel vento chiudendo entrambi a -7 le loro prime 36 buche.

Sembrava giocassero su un altro campo, pazzesco! Poi alla fine Ryan Fox ha vinto meritatamente il torneo. Sia in Scozia che a Madrid sono riuscito a passare il taglio finendo rispettivamente al 37esimo e al 47esimo posto, con buoni giri, sempre caratterizzati però da alcuni bogey di troppo.

Per quanto riguarda l’ultimo torneo giocato, l’Andalucia Masters, purtroppo non sono riuscito a passare il taglio, ma sono molto contento per la vittoria di Adrian Meronk, visto che aveva una gran voglia di dimostrare il suo valore dopo l’esclusione dal team europeo di Ryder Cup.

Che spettacolo la Ryder

Parlando appunto di Ryder, sono davvero felice per come sia andata con l’incredibile vittoria dell’Europa. L’ho seguita interamente in tv e nonostante fossi dietro a uno schermo si respirava l’atmosfera unica e magica tipica dell’evento. Il campo da quello che ho visto era davvero in condizioni impeccabili.

Parlando con alcuni giocatori e i loro caddie, mi hanno confermato che è stato incredibile sotto ogni punto di vista. Tommy Fleetwood ha dichiarato che è stata la Ryder Cup più bella a cui lui abbia mai partecipato.

I giocatori che mi hanno colpito maggiormente sono stati Jon Rahm e Viktor Hovland

Due veri e propri trascinatori e in uno stato di grazia assoluto, basti vedere i putt imbucati da entrambi alla 18 nella giornata di sabato e i due match singoli disputati la domenica, decisivi per la vittoria finale.

Per non parlare poi di Rory McIlroy, vero campione e compagno di squadra incredibile, che ha portato alla causa europea, nonostante non fosse al massimo della sua forma, quattro punti assolutamente fondamentali. E che dire di Justin Rose, anche lui non al meglio: ha tirato fuori la stoffa del grande campione, trascinando e aiutando Robert MacIntyre a una vera e propria impresa di coppia contro avversari sulla carta superiori.

È stato davvero molto bravo Luke Donald a trasmettere fiducia e convincere soprattutto i rookie a credere nell’impresa. Ovviamente a livello personale c’è rammarico per non aver preso parte alla Ryder Cup in Italia. 

Con il senno di poi sarebbe bastato qualche buon risultato e piazzamento nelle prime posizioni negli ultimi due/tre mesi di qualifica per avere qualche seria opportunità di far parte quest’anno del team europeo. Quel che è certo è che farò tutto il possibile per esserci tra due anni a Bethpage, magari proprio insieme ad Adrian Meronk! 

Un saluto e alla prossima dal vostro Migliaus.